Upcycling: il riutilizzo creativo in passerella e nel design

Upcycling: il riutilizzo creativo in passerella e nel design

Stilisti e designer utilizzano sempre di più materiali di scarto per realizzare nuovi prodotti in nome della sostenibilità

MILANO – Non un semplice riciclo, ma un riutilizzo creativo. Il cosiddetto upcycling è un processo di trasformazione di materiali di scarto, prodotti inutili o indesiderati, in nuovi oggetti percepiti come di maggiore qualità, a cui viene attribuito un valore artistico o ambientale.

Il mondo del design ha accolto con entusiasmo questa forma d’arte, che ha stimolato la fantasia di molti designer e creativi del settore della moda, i quali hanno creato pezzi unici di alto valore a partire da materiali destinati allo smaltimento, donando loro una nuova vita.

Di seguito alcuni tra i più interessanti esempi di upcycling.

Upcycling nella Moda: sneakers e capi sostenibili 

L’upcycling ha trovato nella moda terreno fertile. Numerose sono le applicazioni di questa pratica sulle passerelle di importanti brand in occasione di eventi di respiro internazionale.  Durante la Milano Fashion Week lo scorso 25 Febbraio, il brand Dotzero fondatore da David Braccini ha chiamato i due artigiani Michelle Sciarra di Mishimi e Davide Paoli di Clessio a personalizzare le sneakers ctrl+C. Questo modello è stato realizzato in parte con scarti derivanti dalla lavorazione della pelle dello stabilimento in cui viene prodotto in Toscana, mentre il resto proviene dal riciclo di sneakers che la community ha restituito al brand.

Per la collezione autunno/inverno 2023, la designer rumena Ancuta Sarca ha proposto non solo scarpe, ma anche una collezione di abiti prêt-à-porter, utilizzando l’upcycling come filosofia. In collaborazione con Lee Jeans, la stilista ha creato bralette, gonne e manicotti in stile Y2K da capi in denim del brand rimasti invenduti. La collezione di Sarca prevede anche stivali realizzati utilizzando il tessuto di vecchie giacche in nylon trapuntato e scarpe con tacco basso adornate con scarti di finta pelliccia.

Upcycling nel Design: usare un oggetto in modi diversi

Nel design di interni, grazie all’upcycling, una cassetta della frutta può diventare un vaso di fiori, un vinile rotto può decorare un coprilampada ed uno scolapasta può trasformarsi in una plafoniera o in un abat jour. L’upcycling permette alla creatività di sposarsi con i valori della sostenibilità, dando vita ad una serie infinita di possibilità di riutilizzo di un prodotto destinato ai cassonetti dei rifiuti. Questa pratica fonde insieme estetica, rispetto per l’ambiente e risparmio, in quanto rende possibile impiegare oggetti che abbiamo già in casa per altri fini, anziché comprarne di nuovi.

Un esempio di upcycling design degno di nota è la boutique realizzata dai designer di Nagami in collaborazione con il brand di eco-fashion spagnolo Ecoalf. Il negozio si trova a Las Rozas de Madrid, in Spagna, e si può definire net zero e zero waste. Nella sua realizzazione sono stati impiegati 3,3 tonnellate di rifiuti in plastica, riutilizzabili molteplici volte senza che perdano mai totalmente le loro proprietà strutturali. Con la plastica riciclata i designer hanno creato ogni parte dell’arredamento presente all’interno dello store, dai tavoli d’esposizione alle mensole. Inoltre, il materiale è stato stampato in 3D con motivi che ricordano il ghiaccio, rappresentando un’opera di sensibilizzazione volta a rendere viva la problematica degli effetti provocati dai cambiementi climatici.

L’upcycling ha dunque un ruolo da protagonista nelle passerelle e nell’arrdamento di design, anche se può essere impiegato in innumerevoli altri campi. Tuttavia, non occorre essere un designer o un creativo per riutilizzare un oggetto in maniera diversa dalla sua principale funzione. Chiunque, anche un amante del fai-da-te, può rendere funzionale e bella qualcosa che almeno all’apparenza non sembrava più utile e quindi destinata ad essere abbandonata.

Manuela Fichera

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