Water Violet, le proprietà del fiore che cresce nell’acqua

Water Violet o Violetta d’Acqua è l’unica pianta acquativa che non ha bisogno diretto di aria o sole per crescere; ecco le sue proprietà terapeutiche

MILANO - Un fiore che cresce nell’acqua e dalle proprietà curative. Parliamo della Water Violet, più comunemente chiamata Violetta d’Acqua, la pianta acquatica appartenente alla famiglia delle Primulaceae, scelta dal medico britannico Edward Bach per le sue proprietà terapeutiche.

Water violet

La violetta d’acqua fa parte della famiglia delle primule e fiorisce in maggio e giugno nelle acque stagnanti o a corso lento, nei fossi, negli acquitrini dell'Italia settentrionale. E’ l'unica pianta acquatica che non ha bisogno diretto di aria o sole per svilupparsi. Non si lascia trascinare dalla corrente perché ha una radice molto forte.

Può raggiungere i 40 cm, è una pianta con fiori a cinque petali di colore rosato o violaceo con il centro giallo, e disposti a spirale attorno allo stelo privo di foglie. Le foglie a forma di piume rimangono sotto la superficie dell'acqua.

Fiore di Bach

Così Edward Bach spiegò perché ha scelto questo fiore per le sue proprietà terapeutiche: “la Water Violet è consigliata per quelli che, indipendentemente dal fatto di essere in buona salute o malati, preferiscono rimanere soli.

Si tratta di persone pacifiche che non amano far rumore, parlano poco e sempre con gentilezza; sono molto indipendenti, capaci e autosufficienti, praticamente liberi dalle opinioni altrui.

Stanno in disparte, lasciano in pace gli altri e vanno avanti per la loro strada. Sono spesso persone intelligenti e piene di talento. La loro calma e la loro serenità sono una benedizione per chi le circonda”.

Floriterapia

Alla base della floriterapia di Bach è il principio secondo il quale, nella cura di una persona, devono essere prese in considerazione soltanto le sue emozioni e la sua personalità, le quali determinerebbero il sintomo manifesto nel fisico: il singolo fiore sarebbe in grado di dare il via al processo di trasformazione dell'emozione negativa nel suo tratto positivo, con una conseguente scomparsa del sintomo fisico, essendo quest'ultimo ritenuto il disturbo finale di un disagio originatosi a un altro livello, molto più profondo.

di Alessandro Conte

22 novembre 2018