Annuario Ispra 2016: Italia a rischio catastrofi naturali

I dati Ispra relativi al 2016 dicono che l'Italia è un paese a rischio catastrofi naturali. Buone notizie per le acque superficiali e sotterranee

MILANO L’Italia è un Paese ad alto rischio frane e terremoti. E’ stato presentato pochi giorni fa a Roma il report dei Dati Ambientali ISPRA 2016 che fornisce dati e approfondimenti su biodiversità, clima, inquinamento atmosferico, qualità delle acque interne,  mare e ambiente costiero, suolo,  rifiuti, agenti fisici e chimici, pericolosità naturale, pollini e certificazioni  ambientali.  A livello europeo, l’Italia è tra i paesi più minacciati dagli eventi di origine naturale (terremoti,  eruzioni vulcaniche, dissesto idrogeologico), seconda solo alla  Grecia,  dal  punto  di  vista  della  sismicità  e  della  presenza  di  faglie.

Danni rilevanti all’economia nazionale

Questi eventi sono sempre monitorati dagli esperti perché interessano un territorio densamente popolato e il loro verificarsi comporterebbe danni rilevanti ai cittadini e all’economia nazionale. Il 2016 è stato un anno caratterizzato da violenti terremoti nel centro Italia, nel 2015 i terremoti sono stati 1.963, di cui solo due di Magnitudo pari a 4,7 e 4,5, con epicentri molto profondi. Le zone maggiormente critiche, per la presenza di faglie in grado di produrre rotture, sono la Calabria tirrenica, la Sicilia orientale, la catena appenninica Centro-meridionale e il Friuli-Venezia Giulia. A rischio anche il patrimonio culturale: il  28%  dei  Siti  UNESCO  italiani è situato in zone ad alta sismicità. A minacciare il nostro patrimonio culturale anche la pericolosità vulcanica: sono  infatti 3.064 i beni situati in aree sensibili.

Solo le acque si salvano

Notizie positive per le acque sotterranee e superficiali e per lo stato qualitativo delle acque costiere di balneazione italiane di cui il 90% risulta essere eccellente.  A causa dei cambiamenti climatici e della globalizzazione gli ambienti marini sono vittime dell’assalto di specie alloctone invasive. Dell'innalzamento della temperatura media si è già discusso: il  2015  è  stato  l’anno più caldo dal 1961. La temperatura media si è innalzata di 1,58 °C rispetto a quella globale,  sulla terraferma di +1,23°C. Le frane nel 2015 hanno provocato 12 le vittime. Secondo le stime, 503.282 abitanti sono residenti in aree a pericolosità di frana molto elevata. Delle quasi 900.000 frane censite in Europa, oltre 600.000 interessano proprio il territorio italiano. Per quanto riguarda il consumo di suolo l'Italia è al primo posto in Europa per perdita di suolo  dovuta  ad  erosione  idrica,  con  valori  superiori  a  8  tonnellate/ettaro per anno, contro la media europea di 2,5.  

di Salvatore Galeone

19 dicembre 2016

credits: Fotolia