Scoperto un tempio in Perù dedicato al culto dell’acqua

Un tempio megalitico, situato nell’area archeologica di Huaca El Toro, impiegato dagli antenati per venerare l’acqua e la fertilità

MILANO – In Perù, nella valle di Zaña, dov’è sita l’area archeologica di Huaca El Toro, è stato individuato dagli archeologi del Museo Tumbas Reales de Sipán, un tempio megalitico per il culto dell’acqua e della fertilità. La zona corrisponde alla città di Oyotún, dove sono sorti i primi canali conosciuti del Sud America. Gli antichi, così, hanno realizzato una struttura in corrispondenza del fiume Zaña. Un luogo simbolico, noto soprattutto per una cultura che venerava l’elemento acqua come se fosse un dio.

Le rocce sono state scolpite a mano

L’altare “acquatico” è circondato da alcuni pozzi e da diverse “deviazioni” per l’acqua, finalizzate alla raccolta di quella piovana. La struttura, inoltre, è stata costruita manualmente, scolpendo le rocce una ad una: esse sono state trasportate, in loco, dalle vicine montagne che distano, all’incirca, 3 chilometri. Il tempio, secondo gli esperti, è stato eretto in tre diversi periodi storici. Il primo tra il 1500 e l’800 a.C., il secondo tra l’800 ed il 400 a.C. e, l’ultimo, fino al 100 a.C. Il team di ricercatori, dopo aver compiuto tutti i rilievi del caso, ha portato il “raccolto” in laboratorio per poterlo analizzare nel dettaglio. Si potrebbe scoprire, infatti, il tipo di riti che venivano celebrati e come fosse impiegata l’acqua.

Il tempio convertito in un luogo di sepoltura

Gli esperti hanno anche rinvenuto una ventina di tombe, in cui una conteneva un individuo adulto, sepolto con un manufatto in ceramica. Il tempio è stato abbandonato circa 2000 anni fa, salvo poi essere convertito, appunto, in un luogo di sepoltura da parte del popolo Chumy.

“Il tempio si trova tra i fiumi – commenta Edgar Bracamonte, un archeologo che ha preso parte alla spedizione – e alcuni piccoli pozzi, che gli antichi utilizzavano per prevedere le stagioni delle piogge. L’acqua è l’elemento più importante per la vita e, proprio in quel periodo, era piuttosto complicato accedervi”.

di Salvatore Galeone

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