La stampante 3D al servizio del riciclo dei rifiuti in plastica

La stampante 3D al servizio del riciclo dei rifiuti in plastica

E' stata definita quasi l'invenzione che dà vita a una nuova rivoluzione industriale. Con la stampante 3D è stato già possibile realizzare diversi oggetti di uso comune. Alcuni neolaureati olandesi hanno lanciato l'idea di impiegare questa innovazione nel riciclo della plastica...

L’obiettivo è utilizzare nello stampaggio filamenti ricavati da bottiglie riciclate

ROTTERDAM – Una società olandese, la Better Future Factory, da poco annunciato che insieme a un gruppo di neolaureati della Delft University of Technology, sta promuovendo la stampa 3D per dare risposte al rivalutazione dei rifiuti plastici. Come si legge sul Guardian, il progetto si chiama Perpetual Plastic Project e ha lo scopo di impiegare per il processo di stampaggio i filamenti che si ricavano dal riciclo delle bottiglie di plastica.

L’INIZIATIVA – Ha spiegato Gaspard Bos a capo del progetto: “Vogliamo responsabilizzare questi consumatori nelle loro comunità locali, spingendoli a prendere l’iniziativa. Vogliamo intervenire in queste economie, restituendo valore ai loro rifiuti plastici. Grazie al design dimostriamo che è possibile trasformarli in qualcosa che la gente può desiderare. Abbiamo progettato un’installazione interattiva di riciclo che permette a chiunque di generare oggetti nuovi a partire dai rifiuti”.

IL PROCESSO– La plastica di scarto originaria viene lavata, asciugata e infilata in un trituratore che li riduce in pezzettini. Questi passano poi in un estrusore, dove vengono riscaldati e fusi in filamenti poi utilizzati nella stampante 3D. Finora l’installazione è stata usata per creare principalmente anelli di plastica con un cuore disegnato. Un’azione più che altro dimostrativa che fa leva sull’emozionalità per conquistare gli spettatori e far comprendere cosa possono diventare quegli oggetti buttati via senza riflettere.

aggiornato il 6 marzo 2015