Plot, l’opera d’arte che promuove la sostenibilità nella moda

Plot, l’opera d’arte che promuove la sostenibilità nella moda

L’installazione per promuovere un cambiamento di approccio nel settore, più legato ad un’economia circolare e sostenibile nella produzione tessile

MILANO – Portare la sostenibilità e l’economia circolare sempre più all’interno del Sistema moda. Nasce con questo scopo “Plot”, l’opera d’arte realizzata dall’artista Francesca Pasquali e curata da Davide Sarchioni dell’Associazione TerraMedia. L’installazione è stata realizzata insieme ad alcuni studenti dell'Accademia del Costume & Moda ed è il risultato di un workshop dedicato al riuso creativo, secondo cui la materia di scarto non trova solo nuova vita, ma acquista un maggior valore rispetto al materiale originario.

Arte, giovani e circolarità

L’opera rientra all’interno del progetto DetoxCirculArt, lanciato dal Consorzio Detox in collaborazione con l’Accademia del Costume & Moda e l’Associazione TerraMedia, volto a sensibilizzare i giovani e le industrie verso principi di sostenibilità. “Con la realizzazione di quest'opera vogliamo offrire ai giovani talenti, che si apprestano a lavorare nella moda, un’esperienza immersiva nel “materiale tessile riciclato” affinché la loro creatività sia sempre più orientata verso un “pensiero circolare”, con l’obiettivo di sperimentare da subito l’importanza di un reale EcoDesign” ha affermato Andrea Cavicchi, presidente di Detox.

Scarti tessili riutilizzati

I lavori per la realizzazione dell'opera PLOT sono partiti a febbraio con un approfondimento dei cicli di produzione tessile e delle strategie di sostenibilità delle aziende del Consorzio, anche attraverso visite agli impianti di produzione dell’artista. Successivamente il lavoro, ideato da Francesca Pasquali è stato coordinato dal docente Santo Costanzo che ha guidato gli studenti tra le trame e le tessiture, realizzando un’installazione artistica specifica attraverso l'impiego di preziosi scarti tessili risultati dalle produzioni delle aziende del Consorzio Detox di Prato.

L’installazione Plot

Il risultato è una grande installazione tessile coinvolgente e immersiva, concepita come un percorso tra differenti architetture, che invita lo spettatore a percorrerla per farne esperienza diretta, ad addentrarsi nei meandri della materia tra gli intrecci di tessuti e cimose in un gioco di rimandi formali e cromatici, di associazioni tattili e sensoriali altamente suggestivo.

Un gioco che viene riproposto anche nel titolo “Plot” che, comunemente impiegato nel linguaggio della critica letteraria o cinematografica, qui allude alla trama e all'intreccio della materia tessile e alla sua elaborazione formale raccontando la storia dell'opera e della sua creazione, in un’ottica di sostenibilità, riciclo e rigenerazione della materia che trasforma lo scarto tessile in risorsa per indagare nuove pratiche di economia circolare attraverso la creatività contemporanea.

Da rifiuto a risorsa artistica

Per realizzare l’opera d’arte sono stati utilizzati circa 350 kg di scarti di filatura, ritagli di magazzino, cimose, frasami e ritagli di campionario originati dai processi produttivi delle aziende del Consorzio. “Dai grovigli di trame tessute, dal lento lavorio di mani e braccia, dai lunghissimi filamenti di cotoni e lane, gli studenti nel corso di questi mesi hanno dato vita a sinuosi intrecci di morbidi tessuti che invadono e abitano lo spazio in tutta la loro tridimensionalità - ha spiegato Francesca Pasquali - La materia di scarto, un tempo sterile e priva di valore, se inserita in un processo di recupero, acquista così nuova vita, riscattando la sua essenza.”

Il ciclo virtuoso del riuso

L'opera collettiva “Plot” occupa per intero lo spazio di una delle sale del piano terra dell'Accademia Costume & Moda di Milano e sarà visibile fino al 22 luglio nella sede dell'Accademia dove il pubblico sarà invitato a percorrere e toccare i morbidi intrecci di lane e cashmere in un'esperienza sensoriale e immersiva, “con lo scopo di coinvolgere tutti e riuscire ad innescare una riflessione sulla responsabilità di salvaguardare il pianeta anche attraverso il ciclo virtuoso del riuso” ha dichiarato Andrea Cavicchi.

Di Salvatore Galeone

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