determinare i livelli di acque sotterranee grazie ai satelliti

Quanta acqua c’è sotto terra? Lo svelano i satelliti

Un nuovo algoritmo informatico sviluppato alla Stanford University sta consentendo ai ricercatori di utilizzare i dati satellitari per determinare i livelli di acque sotterranee su aree vaste

MILANO – Una tecnica innovativa che potrebbe anche migliorare i modelli che studiano il flusso delle acque sotterranee. E’ quella che è apparsa questo mese sulla rivista Water Resources Research, ideata da Rosemary Knight, professore di Geofisica alla Stanford School of Earth, Energy & Environmental Sciences. La tecnica, che sfrutta i dati satellitari, potrebbe essere utile per quelle zone in cui le falde sotterranee sono a rischio esaurimento.

Un algoritmo per l’acqua

Knight e i suoi colleghi hanno recentemente applicato un algoritmo per determinare i livelli di acque sotterranee attraverso l'intero bacino agricolo di San Luis Valley del Colorado. L'algoritmo ha utilizzato i dati acquisiti utilizzando una tecnologia satellitare (InSAR) e calcolato i livelli delle acque nella valle. I satelliti utilizzano le onde elettromagnetiche per monitorare i piccoli cambiamenti su un’ampia scala della superficie terrestre. Il programma è stato inizialmente nel 1980 dalla NASA per raccogliere i dati sui vulcani, terremoti e frane ma il team di Stanford ha adattato la tecnologia per monitorare il flusso dell’acqua sotterranea.

Le rilevazioni

Il team di ricercatori è stato in grado di calcolare le deformazioni e i livelli delle acque sotterranee per l’intero bacino di San Luis, una superficie di circa 4mila metri quadrati, ovvero cinque volte le dimensioni dell’area che finora si poteva studiare con gli attuali strumenti. In più, sulla base dei dati raccolti, è stato osservato che le acque del bacino hanno deviato dal corso originale. Il passo successivo è quello di integrare questi dati con altri provenienti da fonti diverse per sviluppare modelli in grado di studiare l’intero ciclo dell’acqua e come valutare le ricariche idriche provenienti dalle precipitazioni.

di Alessandro Michielli

28 giugno 2016

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