Disidratazione anziani: i rischi che si corrono

Una ricerca australiana ha illustrato come per gli anziani la disidratazione possa portare a disturbi seri del sistema nervoso centrale e periferico.

MILANO – Molto spesso sentiamo parlare del pericolo della disidratazione degli anziani pensando sia un problema lontano da noi. In realtà non è propriamente così, e una ricerca condotta dal professore Gary Egan dell’Università di Melbourne ha dimostrato quanto la scarsa voglia di bere nella terza età sia dovuto a non corretto funzionamento del sistema nervoso. In poche parole, il corpo ha bisogno di bere ma non lo sa.

Idratazione e disidratazione negli anziani: la ricerca

Lo studio è stato condotto su 22 volontari uomini, di cui 10 giovani di 23 anni e 12 anziani in buona salute di 68 anni. Una soluzione salina è stata iniettata loro per innescare il senso della sete e le reazioni sono state osservate subito dopo. Tutti hanno bevuto ma è la quantità d’acqua utilizzata ad aver innescato degli interrogativi. Gli anziani bevevano infatti molto meno, come se riuscissero a dissetarsi con meno acqua. Dagli studi successivi, in special modo correlati alla corteccia cingolata del cervello, sono emersi particolari interessanti.

L’idratazione degli anziani era minore non perché non ne avevano il bisogno, ma semplicemente perché bastava pochissima acqua per placare l’allarme cerebrale della richiesta di sete. Così facendo non riuscivano a idratarsi correttamente, mettendo in serio pericolo il loro organismo.

Questo meccanismo errato è la diretta conseguenza dell’invecchiamento cerebrale e muscolare. Molti recettori della sete sono infatti situati a livello della muscolatura dello stomaco e il loro deterioramento innesca la mancata segnalazione cerebrale della sete.

Il freddo limita il senso della sete e aumenta il rischio di disidratazione

Puntualmente, ogni anno, con l’arrivo delle basse temperature tutti noi sentiamo meno necessità di bere. Questa condizione, proiettata sugli anziani, rischia di vedere moltiplicati i pericoli, alla luce anche di questa ricerca.

Molti anziani, in realtà, non conoscono il fenomeno precedentemente descritto e credendo di non avere sete finiscono con idratarsi sommariamente e in quantità non sufficienti a far fronte ai vari processi biologici, con seri rischi per la propria salute. In Francia, nel 2003, si contarono ben 14.000 decessi dovuti alla disidratazione. Un numero incredibile se si pensa che nella maggioranza erano anziani.

di Alessandro Conte

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