Acqua e filosofia, un amore che inizia 26 secoli fa

Acqua e filosofia, un amore che inizia 26 secoli fa

Da Talete a Eraclito, da Platone ad Aristotele passando per Empedocle e Ippocrate, l'acqua da sempre ha influenzato il pensiero di numerosi filosofi che vi hanno visto l'elemento chiave alla base della genesi di tutte le cose. Acqua come fonte di vita, medicina, metafora del fluire degli eventi, elemento in cui tutto si dissolve...

L’acqua occupa un posto di rilievo nel pensiero dei primi filosofi che vi individuano il principio creatore alla base di tutte le cose

MILANO  - L’acqua è ritenuta elemento chiave del cosmo e della vita già a partire dalle origini della filosofia antica e molti pensatori la ritennero il principio materiale delle cose, ovvero ciò in cui le cose hanno il proprio essere, da cui si originano e in cui si corrompono. La maggior parte dei primi filosofi infatti tendeva ad identificare una realtà naturale che avesse in sé il principio dell’universo.

TALETE, IL PRIMO FILOSOFO - Talete di Mileto, filosofo monista vissuto tra i VII e il VI sec. a.C., fu l’iniziatore di questa teoria secondo la quale il nutrimento di tutte le cose risiede nell’umido e l’acqua è matrice, madre e principio di generazione. La pluralità del reale si riduce quindi ad un unico elemento all’origine del mondo grazie alla cui solidificazione emerge la terra e all’evaporazione l’aria e successivamente il fuoco. Tutto dall’acqua nasce e nell’acqua ritorna, soltanto l’acqua rimane eterna, fonte e fine di ogni cosa. La cosmologia di Talete prevede inoltre che questa risorsa sia illimitata e l’universo ne sarebbe interamente circondato; la stessa Terra sarebbe da considerarsi un’isola galleggiante sull’acqua, che si scopre nelle profondità dei pozzi e le cui mosse provocherebbero i terremoti. La volta celeste sarebbe sormontata dall’acqua, che cade sotto forma di pioggia o diluvio se la volta si incrina.

PANTA REI - Nonostante identifichi come arché (principio generatore) il fuoco, anche per Eraclito di Efeso, l’acqua ricopre un ruolo di primaria importanza tanto che viene utilizzata in diversi casi per spiegare la sua teoria sul divenire delle cose, il famoso Panta rhei os potamòs (tutto scorre come un fiume). Il divenire viene infatti presentato come un flusso d’acqua, come un eterno fluire in cui ogni cosa è soggetta al tempo e alla sua relativa trasformazione. Eraclito chiarisce meglio il suo pensiero in alcuni frammenti in cui ancora una volta l’acqua è l’elemento chiave: “nello stesso fiume non si può scendere due volte”, “negli stessi fiumi entriamo e non entriamo, siamo e non siamo”, “su quanti entrano negli stessi fiumi acque diverse e ancora diverse scorrono”.

I 4 ELEMENTI DI EMPEDOCLE - A differenza dei filosofi monisti, Empedocle di Agrigento, pone come entità alla base di tutto i quattro elementi, aria, acqua, terra e fuoco, dal miscuglio e dalla separazione dei quali tutto nasce e tutto si dissolve. I quattro elementi sono inoltre identificati con quattro divinità: Nestis per l’acqua, Aidôneus per l’aria, Era per la terra e Zeus per il fuoco. Anche in questo caso, seppur non come unico principio, l’acqua riveste un ruolo di importanza fondamentale.

ARIE, ACQUE E LUOGHI - Ippocrate di Coos è ricordato per essere il primo a separare la medicina dalla religione e dalla magia, trasformandola in una scienza. Precedendo ogni altro, descrisse la qualità delle acque, vedendo in questo elemento primordiale una delle quattro componenti della natura umana. Partendo dalle caratteristiche di ognuna individuò una mappatura delle malattie che affliggevano le varie popolazioni basandosi sulla tipologia delle acque presenti sul territorio: pessime sono da considerarsi le acque paludose che comportano “milza ingrossata e congesta e ventre duro, piano e caldo”, di medio valore sono le acque minerali mentre le migliori sono sicuramente le acque di sorgente perché “esse in estate sono fresche e in inverno tiepide”. Come spiega infatti nella sua opera “Aria, acqua e luoghi”, ciascun malato può essere in grado, assumendo la giusta acqua, di ottenere vantaggi per la propria salute. Si può affermare quindi che Ippocrate fosse il primo vero scienziato delle acque.

PLATONE E ARISTOTELE - Sia per Platone che per Aristotele, l’acqua costituisce uno degli elementi alla base di tutte le cose. Il primo però non considera l’acqua in quanto tale ma come una composizione della superficie piana più semplice, il triangolo, assemblata in tanti icosaedri. La sua caratteristica, assieme all’aria, è quella di occupare una posizione intermedia tra la figura piramidale del fuoco e quella cubica della terra. Per Aristotele l’acqua è uno degli elementi fondamentali del mondo che egli definisce “sublunare” e forma la superficie del globo terracqueo: al di sopra si collocano la regione dell’aria e, più in alto, quella del fuoco. Il filosofo individua inoltre il motore della dinamica nei fluidi.

aggiornato il 16 febbraio 2013