C’è differenza tra acqua “gasata” e “gassata”? Risponde la Crusca

C’è differenza tra acqua “gasata” e “gassata”? Risponde la Crusca

La risposta e l’analisi dei linguisti dopo le diverse richieste dei lettori in merito all’uso più corretto dei due termini

MILANO – Siamo soliti definire un’acqua minerale particolarmente ricca di anidride carbonica con il termine “acqua gassata”. Eppure, alcuni lettori si sono rivolti all’Accademia della Crusca per chiedere quale fosse la forma corretta tra i due aggettivi “gasato” e “gassato”, soprattutto quando riferiti all’acqua o altre bibite. La domanda si estende alle forme verbali gassare e gasare e anche a degasare e degassare. Scopriamo la risposta da parte degli accademici custodi della Lingua Italiana.

Gasata o Gassata?

Secondo i linguisti le varianti risultano quindi entrambe corrette, seppur "gassata" risulti essere quella maggiormente utilizzata. I linguisti dell’Accademia cominciano la loro analisi riportando la regola secondo la quale, di fronte a un composto o a un suffissato formati con parole terminanti per consonante, di norma quest’ultima si presenta raddoppiata, soprattutto nel caso in cui la consonante sia una occlusiva sorda (cioè una p, una t o una c “dura”) o se la parola è monosillabica (come nel caso appunto della parola “gas”). Ciò vale anche in presenza dell’epitesi (cioè dell’aggiunta) di una vocale per evitare la finale consonantica. Questa tendenza, anticamente assai estesa, risulta oggi meno generalizzata, ma resta comunque attiva, soprattutto nell’ambito del parlato popolare toscano e romano: si pensi a parole come busse “autobus” o tramme “tram”, o anche allo stesso gasse “gas”, che presentano raddoppiata la consonante finale prima dell’aggiunta della “e” epitetica.

Non essendo, comunque, il raddoppiamento della consonante finale prima di un suffisso una regola obbligatoria e stringente, per la Crusca tutte le coppie aggettivali e verbali portate all’attenzione dai lettori risultano corrette. La lessicografia italiana contemporanea riporta infatti, come è possibile verificare sui dizionari DELI, GRADIT, Zingarelli 2021, sia gli aggettivi gassato/gasato che i verbi gassare/gasare e degassare/degasare.

I primi utilizzi dei due termini “Gasata” e “Gassata”

Attraverso Google libri, i linguisti della Crusca sono risaliti alle prime citazioni dei termini “gasata” e “gassata”. La forma verbale gassare in riferimento alle bevande appare già nel 1895: “ha inventato un apparecchio per gassare le acque ed il vino” (E. O., A. M., Piccole notizie, in “Giornale vinicolo italiano”, 41, 13/10/1895, p. 490); la variante gasare risale invece al 1899: “perfezionamenti nei mezzi od apparecchi per gasare acqua ed altri liquidi in bottiglie” (Privative industriali, in “L’industria rivista tecnica ed economica illustrata”, XIII, 36, 3/9/1899, p. 575). Per quanto riguarda le forme aggettivali, ricercate all’interno della locuzione acqua gassata/gasata, la locuzione “acqua gassata” appare già nel 1901: “ogni bottiglia che si riempie poi con acqua gassata a 8 atmosfere” (Icilio Guareschi, Nuova enciclopedia di chimica scientifica, tecnologica e industriale, Torino, Utet, 1901, p. 441); la variante “gasata” appare invece nel 1932: “macchina per il riempimento di bottiglie con acqua gasata” (“Bollettino della proprietà intellettuale”, 1932, p. 570).

Gasare e Gassare: la differenza semantica tra i due termini

Le varianti risultano quindi entrambe corrette, ma si distinguono sul piano semantico. La forma gassare, secondo il GRADIT, può infatti assumere tre significati: il primo è quello di ‘rendere effervescente sciogliendovi del gas: g. l’acqua’; il secondo è quello di ‘uccidere con gas velenosi’; il terzo, infine, è quello di ‘trattare i filati con una fiamma per eliminare la peluria’, in cui ha come variante gazare, formata su gaz, variante oggi desueta di gas (su cui torneremo alla fine). La variante gasare ha in più un ulteriore significato figurato, quello cioè di “esaltare”, che si riscontra anche nella forma riflessiva gasarsi, che sembra invece precluso a gassare. Anche per ciò che riguarda le forme aggettivali, la situazione è analoga: il significato di “esaltato” può essere assunto solo dalla forma “gasato”. Tra “degasare” e “degassare”, invece, non si registrano differenze di significato.

Usiamo di più “gassata” o “gasata”?

Grazie all’utilizzo dello strumento Google Ngram Viewer, i linguisti della Crusca hanno analizzato la frequenza nell’uso scritto delle varianti in esame, soffermandosi in particolare sulla frequenza delle locuzioni acqua gasata/acqua gassata e bibita gasata/bibita gassata che permettono di evitare il problema della polisemia delle varianti gassare/gasare e gassato/gasato, limitando così la ricerca all’ambito semantico delle bevande. Il risultato è che entrambe le locuzioni (nelle loro due varianti) sono costantemente utilizzate nel corso del Novecento, ma quelle più diffuse nello scritto risultano essere quelle con s intensa, il cui utilizzo cresce decisamente nel corso degli anni Duemila, con anche la forma concorrente che risulta essere in costante aumento.

Di Rossella Digiacomo

Bibliografia:

“Acqua gasata o gassata?” Elisa Altissimi, Accademia della Crusca, 18 maggio 2021

https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/acqua-emgasataem-o-emgassataem/2953

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