Arriva l'era dell'Emotional design

Arriva l'era dell'Emotional design

Nel suo libro "Emotional design. Perché amiamo (o odiamo) gli oggetti della vita quotidiana", lo psicologo e ingegnere statunitense Donald Arthur Norman affronta il tema delle emozioni derivanti dall'interazione fra persone e oggetti. Ecco quindi che il design diventa "caramella per l'occhio" e anche una bottiglia d'acqua può regalare sensazioni uniche...

Da complemento d’arredo a forma d’arte in grado di gratificare l’animo umano: le bottiglie d’acqua diventano ambasciatrici dell’“emotional design”

MILANO - Può una bottiglia suscitare emozioni? La risposta è contenuta nel libro “Emotional design. Perché amiamo (o odiamo) gli oggetti della vita quotidiana”, dove l’autore Donald Arthur Norman, psicologo e ingegnere statunitense, affronta il tema dell’emozione derivante dal rapporto quotidiano tra persone e oggetti. Norman descrive i tre livelli che può assumere il design di un oggetto, ovvero viscerale, comportamentale e riflessivo, in relazione alle reazioni che suscita in chi lo osserva. In definitiva l’autore lo definisce “caramella per gli occhi” proprio per la sua forza di coinvolgere emotivamente le persone, come ad esempio la bottiglia d’acqua, che diventa un’opera d’arte altamente seducente.

L’AUTORE - Donald Arthur Norman è stato professore di psicologia e scienze cognitive e direttore dell'istituto per la Scienza Cognitiva all’University of California e attualmente insegna psicologia, scienze cognitive e informatica alla Northwestern University. Il suo campo di ricerca è lo studio dell'ergonomia, del design, e più in generale del processo cognitivo umano. Con la pubblicazione di Emotional design si focalizza sugli aspetti più emotivi della cognizione ed esalta quegli oggetti progettati per essere sì facilmente utilizzabili, ma anche in grado di coinvolgere emotivamente l'utente. Un oggetto in grado di suscitare emozioni positive nell'utente, in pratica, è progettato meglio di uno effettivamente ergonomico.

BOTTIGLIA PRIMO AMORE - Nel libro Norman racconta che la passione per lo studio della bottiglia d’acqua è nato per caso, in un bar di Chicago. Entrando con alcuni amici nel Café des Architects dell’Hotel Sofitel, fu accolto da una composizione di bottiglie stupenda. Ricorda infatti che “l’intera parete di fondo del bar era organizzata come una galleria d’arte: dal pavimento al soffitto, vetro smerigliato illuminato da dietro con luce soffusa; scaffali posti davanti al vetro, ciascuno dedicato a diversi tipi di bottiglie d’acqua. Blu verde, ambra – tutte quelle meravigliose sfumature, il vetro che le illuminava piacevolmente da dietro, davano forma al gioco dei colori. Bottiglie d’acqua come opere d’arte”.

LA BOTTIGLIA D’ACQUA SA EMOZIONARE - Norman spiega come chi si occupa del packaging e delle marche guarda al di là degli elementi grafici e del design, considerandoli come un insieme destinato a creare un legame emotivo tra i consumatori e le marche stesse. Alcune bottiglie sono speciali, colorate, sensuali, come ad esempio la Perrier divenuta così nota che sono la forma e il colore verde a distinguerla tra le altre. Proprio il design, secondo Norman, contribuisce dall’altro a far emergere una marca su un’altra e a consolidare quello che lui definisce “reazione viscerale dell’emozione”: si tratta del fattorewow” definito da un designer davanti all’esclamazione “wow, si, mi piace, la voglio”.

IL DESIGN E’ CARAMELLA PER L’OCCHIO - Secondo Norman le bottiglie nascondono anche un lato più riflessivo dell’emozione. Spesso infatti si conserva una bottiglia per ricordare l’occasione in cui si è consumata o acquistata. Per questo assume un valore emotivo che si trasforma in qualcosa di significativo, non come oggetti in quanto tali ma per i ricordi che suscitano. E le persone si innamorano del design anche perché concentra nella superficie tutta la bellezza di un prodotto: il design si adatta ad essere, secondo Norman, “caramella per l’occhio”, dolce alla vista così come il sapore lo è per il palato.

aggiornato il 16 febbraio 2013