L’arte in difesa del Pianeta alla 59a Biennale d’Arte di Venezia

L’arte in difesa del Pianeta alla 59a Biennale d’Arte di Venezia

Molte le opere presenti alla Mostra Internazionale ispirate al rapporto con il nostro Pianeta e con la natura

MILANO – L’equilibrio tra natura e uomo, insieme all’importanza della sostenibilità e del territorio sono tra le tematiche maggiormente affrontate dalle opere protagoniste della 59a Biennale d’Arte di Venezia. L’esposizione, inaugurata il 23 aprile e fruibile fino al 27 novembre, prende il titolo “Il latte dei sogni” da un libro di favole di Leonora Carrington in cui viene descritto un mondo magico in cui “la vita viene costantemente reinventata attraverso il prisma dell’immaginazione”. La Biennale di Venezia cerca di ridefinire l’umano attraverso tre filoni tematici: “la rappresentazione dei corpi e le loro metamorfosila relazione tra gli individui e le tecnologiei legami che si intrecciano tra i corpi e la Terra”.

Rapporto uomo e ambiente

Attraversando i padiglioni, i Giardini e l’Arsenale della Mostra Internazionale, si possono ammirare circa 1500 opere, realizzate da 213 artisti provenienti da 58 nazioni. Molte di queste si interrogano sulle problematiche ambientali e sul rapporto dell’uomo con esse: “Merikokeb Berhanu, Mrinalini Mukherjee, Simone Fattal e Alexandra Pirici tessono narrazioni nelle quali preoccupazioni ambientaliste e antiche divinità ctonie si combinano per creare nuove mitologie ecofemministe”, ha spiegato la curatrice della mostra Cecilia Alemani.

E poi ancora “la riscoperta di tradizioni millenarie si sovrappone a nuove forme di attivismo ecologista anche nelle opere di Sheroanawe Hakihiiwe e nelle composizioni oniriche di Jaider Esbell”. Le “grandi tele di Prabhakar Pachpute dedicate alla devastazione ambientale provocata dall’industria mineraria in India, o nel video di Ali Cherri a proposito delle dighe costruite sul Nilo” invitano a riflettere sull’ambiente.

Il Padiglione Italia

Importante citazione ambientalista anche nel Padiglione Italia, affidato all’artista Gian Maria Tosatti e curato da Eugenio Viola. “Storie della notte e destino delle comete” occupa l’intero spazio delle Tese delle Vergini, presentandosi come una grande installazione ambientale e strutturandosi con un impianto teatrale articolato in un prologo e due atti. L’opera tocca i temi più importanti: l’equilibrio tra natura e uomo, l’importanza della sostenibilità e del territorio.

Il Padiglione Italia sarà inoltre spazio di confronto continuo: ospiterà infatti una serie di incontri con esperti del settore ambientale ed ecologico, oltre che culturale, che dibatteranno i temi trattati nella mostra. Queste tavole rotonde saranno poi ospitate da alcune istituzioni internazionali, che porteranno il dibattito all’attenzione del mondo intero.

Arte e lotta al cambiamento climatico

“La Biennale di Venezia ha deciso di impegnarsi in modo tangibile in particolare per il contrasto al cambiamento climatico, promuovendo un modello più sostenibile per l’allestimento e svolgimento delle proprie manifestazioni - ha dichiarato il Presidente della Mostra internazionale Roberto Cicutto - Il mondo dell’arte e della cultura ha oggi la grande opportunità, oltre che responsabilità, di giocare un ruolo in prima linea nel promuovere la transizione verso un modello di sviluppo sostenibile”.

Si tratta di un percorso iniziato lo scorso anno che ha portato a rivedere tutte le attività della Biennale secondo i principi della sostenibilità ambientale, ottenendo per la 78a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica la certificazione carbon neutrality” e ponendosi come obiettivo il raggiungimento della stessa per tutte le manifestazioni promosse dall’Istituzione.

Di Ludovica Pallotta

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