Donne e acqua, garanzia insieme di vita e benessere

Donne e acqua, garanzia insieme di vita e benessere

In occasione della Festa della Donna, la scrittrice Maria Pia Romano analizza il forte legame che unisce l’acqua e i suoi valori con l’universo femminile

MILANO - Con una bottiglietta d’acqua sempre con noi, perché ci fa bene. Ne beviamo almeno due litri al giorno, con la ferma convinzione che ne trarrà giovamento il nostro incarnato, il nostro umore e il nostro corpo. Ci è stato detto da medici ed esperti che bere fa bene, a noi piace anche molto, specie dopo l’esercizio fisico. Siamo donne e per noi l’acqua è preziosa in ogni stagione. La vita nasce dall’acqua e dal silenzio, lo sanno bene le madri e lo sentono anche coloro, tra noi, che hanno generato la vita in altri modi, perché siamo tutte madri, ciascuna in maniera propria, orgogliose di dispensare amore.  

Acqua e maternità

L’acqua in tutte le sue forme – in quanto mare, lago, fiume, fonte – una delle tipizzazioni più ricorrenti dell’inconscio, così come essa è anche la femminilità lunare che è l’aspetto più intimamente connesso con l’acqua”, afferma Carl Gustav Jung: secondo il filosofo il significato materno dell’acqua è una delle interpretazioni simboliche più chiare della mitologia. L’analista junghiana Norma Bärgetzi Horisberger, argutamente scrive: “L’acqua, il mare, è il simbolo dell’inconscio per eccellenza, con tutti i contenuti rappresentati da tutti gli esseri che vivono nelle sue profondità. Noi tutti abbiamo navigato nel mare uterino delle nostre madri e l’acqua ci ricollega a uno stato in cui non ci sentivamo ancora separati dal grande universo.”

Donne e acqua, un rapporto indissolubile

Donne e acqua intimamente connesse, dunque, da sempre. Donne sirene, sempre pronte a lasciare la propria coda nel blu, per emergere dagli abissi e inventare la vita, giorno per giorno. Col mare di lato sembrano più dolci anche le nostre malinconie stemperate nelle trasparenze cerulee, lo sappiamo bene ogni volta che ci fermiamo ad ascoltare quell’onda che diventa musica. Lo portiamo dentro il nostro mare, ogni giorno. Oggi più che mai, affinché le nostre storie quotidiane di resilienza e amore per la vita abbiano il colore azzurro di quella distesa blu che ci accoglie ogni volta senza chiedere niente. Noi, come Medea, Didone, Penelope, siamo donne d’acqua e dovremmo ricordarci ad ogni sorso quanto siamo belle, anche senza trucco. Dovremmo gridare al mondo il nostro nome, quando ci sentiamo ignorate, non comprese, non accolte. E dovremmo lasciar scorrere quello che non ci fa bene, voltando pagina, con leggerezza densa, magari rilassandoci con il toccasana di una doccia calda e una tisana di melissa, biancospino e passiflora. Vita liquida, azzurra, per noi, figlie di Iside.

Maria Pia Romano

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