Giovanna Giachetti: natura e riciclo in mostra a Milano

Giovanna Giachetti: natura e riciclo in mostra a Milano

Fino all’11 ottobre a Milano presso il Museo Civico Messina in mostra le opere tessili di Giovanna Giachetti, una delle artiste italiane emergenti più creative.

MILANO – Elementi primordiali come acqua e fuoco incontrano oggetti simbolo del riciclo come plastica e metalli per indicare l’importanza dell’equilibrio naturale sulla Terra. Lo Studio Museo Francesco Messina di Milano ospita la mostra “Giovanna Giachetti. Acqua, fuoco, plastica e metalli”, esposizione a cura di Martina Corgnati, primo appuntamento del ciclo Trilogia del colore. Grandi pannelli policromi, opere e filiforme figure in latta abitano lo spazio del museo dialogando con le sculture di Francesco Messina.

L’incontro tra natura e riciclo

L’ultimo progetto dell’artista Giovanna Giachetti vede protagonisti acqua, fuoco: la dimensione atavica di elementi primordiali, mitici e naturali, incontra la plastica e i metalli, componenti tipiche della raccolta differenziata e simboli del nostro tempo presente, come anche dei materiali di cui l’artista si serve per realizzare le sue recenti opere e installazioni: teli di plastica da giardino, che diventano i supporti dei suoi grandissimi ricami, e latta che viene trasformata in personaggi, fiori e installazioni.

Mare, sorgente e fiamma

La mostra si articola in due momenti principali, dall’atmosfera ben distinta. Il primo, allestito nello spazio principale al piano terra, è costruito intorno a tre grandissimi teli di plastica ricamati con immagini suggestive e potenti, quasi minacciose, che rappresentano rispettivamente il mare, la sorgente e la fiamma: entità ataviche e princìpi del mondo naturale ma anche vittime dell’attuale crisi ecologica, a base di inquinamento, acidificazione, incendi e desertificazione. Si tratta di grandi pannelli, alti fino a cinque metri, che accolgono decine di migliaia di punti colorati, scintillanti fili che aggiungono bagliori e contrasti, rialzi luminosi e flussi di impetuoso movimento.

Lo specchio d’acqua artificiale

Il secondo ambiente, nel piano seminterrato, è dedicato al Lago delle ninfee, tema celeberrimo degli ultimi dipinti di Claude Monet, che Giovanna Giachetti riprende in un telo ricamato in forme fedeli, quasi una citazione di quelle del grande maestro impressionista. Il risultato è un’installazione che richiama essa stessa un lago o uno specchio d’acqua; artificiale, naturalmente. Come artificiale, peraltro, era anche il giardino di Monet, un sogno giapponese ambientato a Giverny; una costruzione ideale, fantastica e al tempo stesso poetica. Giovanna Giachetti crea qui un’atmosfera ambigua e delicata, al confine fra passato e presente, fra immaginazione e disillusione.

Liberare la natura e i mari

Concludono il percorso un video e un telo che, dal 2019, l’artista ricama nel mare, simbolo e testimone del grande sforzo necessario a detergere la natura e le acque dalle sostanze e le plastiche che le hanno contaminate. Un work in progress che si arricchisce ad ogni passaggio di nuovi segni: incominciato nel Mediterraneo, in Grecia e sullo Stretto di Messina, quasi in omaggio al grande maestro che dalla città siciliana prende il nome, questo lavoro proseguirà in altri ambienti e situazioni che richiedono la presenza simbolica di una nuova Penelope.

Di Rossella Digiacomo

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