I venti elettrici strappano via oceani a Venere

La Nasa ha rivelato in uno studio che se il pianeta ha perso i suoi oceani e l’acqua dalla sua atmosfera, è colpa del suo potente campo elettrico

MILANO – Se vi lamentate quando il vento fa sbattere le finestre o vi fa cadere un cappello, sappiate che ancora non avete visto nulla. Esistono in natura, infatti, venti in grado anche di strappare via oceani e atmosfere. E’ quello che ha scoperto la Nasa analizzando i dati di Venus Express proprio analizzando quello che è accaduto al Pianeta Venere. Come riporta anche l’Agenzia Spaziale italiana, il potente campo elettrico di questo pianeta ha strappato via allo stesso tutti i suoi oceani e l’acqua dell’atmosfera.

La scoperta “apocalittica” della NASA

Come ‘campione’ per questo studio è stato usato Venere. Usando dati dello spettrometro dello strumento ASPERA-4 sulla sonda ESA Venus Express si è potuto risalire al motivo per cui l’atmosfera del pianeta abbia da 10mila a 100mila volte meno acqua rispetto alla Terra. Sembrerebbe che le molecole d’acqua che si trovano nella parte più alta dell’atmosfera (esosfera) di Venere vengano divise dai raggi solari in ioni di idrogeno, che sono leggeri e più sfuggevoli, e ioni di ossigeno più pesanti. A questo punto un campo elettrico sufficientemente forte, come nel caso di Venere, è in grado da accelerare gli ioni nello spazio. Ogni anno sono 100 tonnellate metriche di acqua che vengono disperse.

L’acqua di Venere

Le scoperte fatte fino ad ora indicano che un tempo Venere godeva di oceani come la Terra e particelle d’acqua nell’atmosfera. Ma il suo vento elettrico è così aggressivo che nel corso di milioni di anni ha ‘eroso’ la sua superficie e la sua atmosfera, trasformando il pianeta in un inferno con una media di 460°C sulla superficie. Nonostante il campo gravitazionale sia in grado di tenere le particelle più pesanti nell’atmosfera, il campo elettrico riesce a spogliare il pianeta dall’acqua. Non si spiega ancora per quale motivo questo vento elettrico sia così potente. Gli scienziati pensano che possa avere a che fare con la vicinanza al Sole, e la luminosità degli ultravioletti che è doppia su Venere.

di Salvatore Galeone

8 settembre 2016