Davos 2023: la ricetta di Bruxelles per la decarbonizzazione dell’Europa

Il Green Deal Industrial Plan è la soluzione presentata al World Economic Forum di Davos per incentivare e sostenere gli investimenti in tecnologie ed energie pulite

MILANO – Sostenibilità ed economia possono avere dei punti in comune? I partecipanti al World Economic Forum che si è appena concluso a Davos (Svizzera) hanno cercato di trovare una risposta a questa domanda. Il fil rouge che ha legato i dibattiti concernenti ambiente e transizione energetica è stato quello della fragile sicurezza energetica che caratterizza oggi l’Europa e, per fronteggiarla, Bruxelles ha presentato la sua soluzione.

Il Green Deal Industrial Plan è il nuovo piano industriale europeo che consentirà all’Ue - come spiegato dalla presidente della Commissione europea Ursula Von Der Leyen -  di “realizzare la transizione verso le emissioni zero senza creare nuove dipendenze (energetiche)”.

World Economic Forum di Davos: tra ambiente e sicurezza energetica

A Davos si sono riuniti 2.700 leader provenienti da 130 Paesi. I 450 panel durante i quali sono stati affrontati vari temi come economia, ambiente, sanità e sicurezza, hanno avuto lo scopo di “rafforzare la cooperazione pubblico-privato per affrontare le sfide più urgenti del mondo frammentato in cui viviamo”, come ha detto Klaus Schwab, fondatore e presidente esecutivo del World Economic Forum. L’ambiente, in particolare, è stato un tema a lungo dibattuto, anche perchè, come spiega Wisesociety.it, la questione della transizione energetica quest’anno è legata indissolubilmente alla situazione geopolitica. T

utti i Paesi del mondo, finora l’80%, ancora dipendenti dai combustibili fossili, si ritrovano in balìa di chi detiene il potere delle risorse energetiche e, finchè ci sarà domanda di tali fonti di energia ci sarà offerta. L’urgenza è evidentemente velocizzare la transizione enrgetica che al momento rimane troppo lenta sia per adempiere agli accordi di Parigi, sia per interrompere la dipendenza energetica dalla Russia.

Un business sostenibile

A Davos i leader mondiali hanno affermato di essere alla ricerca di modi che possano accelerare la transizione ecologica delle proprie aziende. In effetti, come riporta Reuters.com, il numero di organizzazioni che si impegnano a raggiungere l’azzeramento delle proprie emissioni entro la metà del secolo è aumentato del 60% negli ultimi anni, raggiungendo le oltre 11mila aziende a settembre 2022. Per incentivare questa volontà di business sostenibile e rendere l’Europa la patria dell’innovazione eco-compatibile, la presidente Von Der Leyen, ha presentato a Davos il piano industriale del Green Deal, la ricetta europea che supporterà gli investimenti di quelle industrie che operano e adottano tecnologie a ridotto impatto ambientale aumentandone l’autonomia e la competitività sul mercato.

Green Deal: i quattro pilastri per un’economia pulita e competitiva

Nel suo discorso al World Economic Forum, Von Der Leyen ha ribadito la necessità di incrementare i propri investimenti in tecnologia green e “conquistare la leadership prima che l’economia dei combustibili fossili diventi obsoleta”. Per far fronte a questa sfida ha presentato il “Piano industriale per il Green Deal, accordo che si declina in quattro pilastri fondamentali: il contesto normativo, i finanziamenti, le competenze e il commercio.

Come spiega Esgnews.it, Il primo pilastro riguarda la velocità e l’accesso agli investimenti in settori essenziali per l’energia green, come l’eolico, il solare, l’idrogeno verde. Obiettivi sono concentrare gli investimenti su progetti strategici e semplificare e velocizzare le autorizzazioni per i  nuovi siti di produzione di energia pulita. Il secondo pilastro consiste nell’incentivare i finanziamenti proponendo agevolazioni fiscali e aiuti per gli impianti di produzione con tecnologie pulite così da contrastare la delocalizzazione all’estero. A medio termine è, quindi, prevista la costituzione di un Fondo sovrano europeo, una soluzione per incrementare le risorse disponibili per ricerca, innovazione e progetti finalizzati al net zero.

Gli ultimi due pilastri riguardano lo sviluppo di competenze specifiche e la facilitazione di un commercio equo. Per completare la transizione ci sarà necessità di lavoratori qualificati nel settore delle rinnovabili e di un mercato internazionale aperto che eviti la predominazione di un solo soggetto. Queste, secondo Bruxelles, le misure che andranno a favorire le industrie chiave nella decarbonizzazione del continente europeo.

Evelyn Novello