Living Coral Biobank: l’arca sostenibile che salva i coralli

Living Coral Biobank, nasce l’arca sostenibile che salverà i coralli

Sorgerà in Australia il Living Coral Biobank, un gioiello dell’edilizia verde capace di offrire riparo a oltre 800 specie di sclerattinie

MILANO – Una sorta di arca vivente ad alta sostenibilità per salvaguardare i coralli, la cui sopravvivenza è messa a dura prova dal riscaldamento globale, inquinamento marino e acidificazione delle acque. Per proteggere questi preziosi ecosistemi nasce il progetto della Living Coral Biobank. Disegnata dalla Contreras Earl Architecture, la biobanca sorgerà a Port Douglas, in Australia.

La Living Coral Biobank

Negli ultimi 30 anni abbiamo perso la metà di tutte le barriere coralline esistenti a livello mondiale, cifra salita addirittura all’80% se guardiamo solo ai Caraibi. Per questo motivo la Great Barrier Reef Legacy, un’organizzazione senza scopo di lucro che si batte per la sopravvivenza dei preziosi Antozoi e delle loro “case”, ha pensato alla realizzazione della Living Coral Biobank. A regime, l’edifico costituirà il primo centro al mondo dedicato alla conservazione dei coralli, ospitando oltre 800 specie di sclerattinie. E, stando al progetto presentato dallo studio di architettura londinese, vanterà altissime caratteristiche di efficienza energetica.

Le caratteristiche dell’edificio

Le linee scolpite dell’edificio richiamano in qualche modo le forme di un tipo di reef chiamato corallo fungo, dotato di distintive pinne radiali protettive. La facciata della Living Coral Biobank è concepita come una serie di alette ondulate in calcestruzzo che si attorcigliano e si aprono gradualmente man mano che procedono verso l’alto. In questo modo la struttura permette di sfruttare, al livello superiore, luce naturale e ventilazione, mentre fornisce una schermatura ai piani sottostanti. Nel contempo, la solidità complessiva offre protezione da eventi estremi e possibili inondazioni.

Struttura green e sostenibile

Sebbene il progetto sia ancora solo agli inizi, la biobanca dovrebbe poter vantare una serie impressionante di caratteristiche di sostenibilità. Dai sistemi di ombreggiatura esterna, alla ventilazione passiva e illuminazione naturale, dai vetri ad alte prestazioni a un impianto a pompa di calore che utilizza l’acqua di mare per fornire raffrescamento. Fino ovviamente all’impiego di pannelli solari termici, moduli fotovoltaici e batterie. Infine, sarà dotato di una rete di sensori che monitoreranno in tempo reale l’impiego dell’energia per garantirne un uso sempre efficiente.

Di Rossella Digiacomo

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