Scoperte tracce di acqua in una delle galassie più antiche

Scoperte tracce di acqua in una delle galassie più antiche

Uno studio dimostra l’esistenza di molecole come l’acqua nelle galassie che popolavano il cosmo dopo il Big Bang

MILANO - Abbondanti molecole di acqua e monossido di carbonio, elementi cruciali per consentire lo sviluppo di forme di vita, sono state identificate in un’antichissima galassia, la più massiccia nota nell’universo primordiale: si chiama SPT0311-58 e si trova a 12,88 miliardi di anni luce dalla Terra. A dimostrarlo è uno studio*, pubblicato su The Astrophysical Journal, che è stato condotto da un team internazionale guidato da Sreevani Jarugula dell’Università dell’Illinois Urbana-Champaign.

L’evoluzione dell’universo primordiale

Questa galassia è la più massiccia attualmente conosciuta ad alto redshift, ovvero nell’epoca in cui l’universo era ancora molto giovane”, spiega Jarugula - “Contiene più gas e polvere rispetto ad altre galassie nell’universo primordiale, il che ci offre molte potenziali opportunità per osservare molecole abbondanti e capire meglio come questi elementi in grado di creare la vita hanno influenzato lo sviluppo dell’universo primordiale”.

La nascita di molecole da carbonio e ossigeno

Si tratta dello studio più dettagliato ad oggi del contenuto molecolare del gas interstellare in una galassia in questa era remota della storia cosmica, nonché del rilevamento più distante mai realizzato di acqua in una galassia “normale”, ovvero senza segni di attività legata ad accrescimento di materia sul buco nero supermassiccio al suo centro. La scoperta, realizzata grazie alle osservazioni ad alta risoluzione del telescopio Alma (Atacama Large Millimeter/submillimeter Array) dell'Osservatoro europeo australe (Eso), dimostra che l’universo era già attivo nel forgiare molecole poco dopo la comparsa di elementi come carbonio e ossigeno, prodotti dalla prima generazione di stelle.

Gli scenari futuri

“Questo studio non solo fornisce risposte su dove e quanto lontano può esistere l’acqua nell’universo, ma – precisa Jarugula - ha anche sollevato una grande domanda: come è stato possibile che quantità così grandi di gas e polvere si siano assemblate per formare stelle e galassie così presto nell’universo? La risposta richiede ulteriori studi di queste

e altre galassie simili per ottenere una migliore comprensione della formazione strutturale e dell’evoluzione dell’universo primordiale”.

Di Salvatore Galeone

Bibliografia:

* Molecular Line Observations in Two Dusty Star-Forming Galaxies at z = 6.9. The Astrophysical Journal, 2021

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