La siccità nel Mediterraneo è la peggiore degli ultimi 900 anni alt_tag

La siccità nel Mediterraneo è la peggiore degli ultimi 900 anni

A documentarlo sono alcuni dati di uno studio sul cambiamento climatico pubblicato sul Journal of Geophysical Research

MILANO – Gli ultimi dati raccolti sulla siccità, riportati dal Journal of Geophysical Research, hanno evidenziato una situazione a dir poco preoccupante. Il cambiamento climatico sta portando  il mondo ad affrontare delle situazioni insostenibili, che negli ultimi 900 anni hanno portato il Mediterraneo a soffrire di una siccità cronica.

Siccità indotta dalle attività antropiche

I  ricercatori, analizzando gli ultimi 900 anni (dal 1100 al 2012), hanno prodotto una ricostruzione spazio-temporale della siccità, l’Old World Drought Atlas (OWDA), analizzando gli anelli della crescita degli alberi  e i dati estivi del Palmer Drought Severity Index. Questo studio spiega come nel Mediterraneo, l’OWDA è fortemente correlato alle precipitazioni primaverili (aprile-giugno), alla North Atlantic Oscillation (gennaio-aprile), allo  Scandinavian Pattern (gennaio-marzo) e all’East Atlantic Pattern, (aprile-giugno). I dati raccolti confermano il carattere eccezionale della siccità in corso rispetto alla variabilità naturale  degli ultimi secoli, indotta dalle attività antropiche nella regione del Mediterraneo, in particolare in quella orientale. Secondo la Nasa la recente siccità, che ha avuto inizio nel 1998 a partire da Cipro, Israele, Giordania, Libano, Palestina, Siria e Turchia, è ritenuta la peggiore mai vista negli ultimi nove secoli.

Earth Science News Team

Un esponente dell’Earth Science News Team della Nasa, ha dichiarato che i dati di questo studio saranno molto utili per studiare la variazione continua del clima: “Nel complesso questi dati dimostrano la variazione naturale che avviene a causa della siccità del Mediterraneo. Questo permetterà agli scienziati di distinguere le siccità aggravate dal riscaldamento globale indotto dall’uomo. La ricerca fa parte di un programma della NASA per migliorare i modelli computerizzati che simulano il clima del futuro”. Il principale fautore dello studio Ben Cook, del Goddard Institute for Space Studies della Nasa  ha aggiunto: “L’importanza dei cambiamenti climatici, ci impone di comprendere l’intera gamma della variabilità naturale del clima. Se guardiamo i recenti avvenimenti e iniziamo a vedere le anomalie che si trovano al di fuori di questo intervallo di variabilità naturale, allora possiamo dire con una certa sicurezza a cosa assomiglia questo particolare evento o questa serie di eventi e soprattutto quanto l’uomo ha contribuito a tutto questo”.

di Alessandro Michielli 

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