La sostenibilità raccontata dal direttore di LifeGate Tommaso Perrone

La sostenibilità raccontata dal direttore di LifeGate Tommaso Perrone

Il giornalista della testata “green” parla del suo percorso professionale e di come la percezione del mondo della sostenibilità sia cambiata negli ultimi anni.

MILANO – Tommaso Perrone ha iniziato a lavorare in LifeGate nel 2010 ed oggi ne è il direttore. Informazione esclusivamente basata sui fatti e sui dati, non sulle opinioni, questo è il mantra di Tommaso. Lo abbiamo intervistato per scoprire più da vicino la sua attività e analizzare in che modo il concetto di sostenibilità si sia evoluto nel corso degli anni.

Ciao Tommaso, parlaci un po’ di te e del tuo percorso professionale. Com’è nata la tua passione per il mondo della sostenibilità?

La mia passione per la sostenibilità nasce prima dell’università, quando iniziai a interessarmi un po’ alle tematiche riguardanti al mondo dell’energia e capii che quello era il futuro, quello su cui si doveva concentrare. Ho iniziato a lavorare in LifeGate subito dopo la mia tesi di laurea, come primo stage. Io mandai il mio curriculum da neolaureato a LifeGate perché cercavano un redattore che avesse competenze su ambiente e clima ed era esattamente quello che io sapevo fare e volevo fare. Sono stato preso fin da subito e ho fatto tutto il percorso; quindi, nel 2015 ho iniziato poi ad essere un giornalista un po’ più formato. Nello stesso anno mi è capitato di coprire come giornalista due eventi fondamentali non soltanto per l'Italia ma per il mondo, ovvero l'Expo 2015 e la COP 21, quella che ha dato vita all’accordo di Parigi. Sono diventato direttore nel 2018, in soli 8 anni ho fatto tutto il percorso interno ad un'azienda.

Da quando hai iniziato la tua carriera, hai rilevato un cambiamento di attenzione sul tema della sostenibilità?

La risposta è sì, nel senso che non soltanto dal punto di vista teorico, ma anche dal punto di vista pratico. L'attenzione e anche l'interesse verso quello che è la sostenibilità in generale è aumentato. Noi, come lifegate dal 2015, proprio dall'anno di Expo, facciamo un osservatorio che si chiama “Osservatorio nazionale sugli stili di vita sostenibili” e abbiamo visto passare l'interesse italiani verso la sostenibilità da uno scarso 50% fino a un quasi 80% di oggi.

Recentemente hai pubblicato sul tuo profilo Instagram un post inerente all'Overshoot Day, che cos’è e come si calcola?

L’Overshoot day è la giornata mondiale che indica l’esaurimento delle risorse naturali che la terra ci mette a disposizione in un anno. Ogni Nazione ha una sua data specifica, ma poi esiste anche una giornata internazionale che la media di tutte le nazioni.  Ci sono Paesi che sfruttano molte più risorse di quelle che loro territorio mette a disposizione per la popolazione che vi abita e altri paesi invece che rimangono molto a credito di risorse. Una volta superata la data dell’Overshoot day, andiamo a “debito” di risorse. Gli italiani hanno bisogno di 5 “Italie” per soddisfare la propria fame di risorse Questo giorno è uno dei momenti che ci fa capire la gravità della situazione che viviamo oggi e che le risorse che abbiamo a disposizione non sono infinite.

Vuoi dare qualche consiglio ai nostri lettori in campo di sostenibilità?

L'azione più concreta che possiamo fare come individui è smettere di pensarci come individui. Quindi, se vogliamo fare la differenza come persone, dobbiamo fare rete. Se noi tutti, nei momenti che contano o anche in situazioni di difficoltà, riuscissimo a unirci per un obiettivo comune, sicuramente riusciremo a cambiare il sistema intorno a noi.

 

Di Stefano Morretta

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