Elisa Valensin, una delle giovani promesse più brillanti dell’atletica italiana

Elisa Valensin, una delle giovani promesse più brillanti dell’atletica italiana

La giovane promessa dell’atletica italiana si racconta tra allenamenti, idratazione, sacrifici e la gioia di vivere lo sport come una seconda casa.

MILANO - Elisa Valensin, classe 2007, è una delle velociste più interessanti del panorama giovanile italiano. Dopo un percorso sportivo variegato, ha trovato nell’atletica la disciplina in cui esprimersi al meglio, arrivando a vestire la maglia azzurra e a conquistare risultati di rilievo come la vittoria agli European U18 nella staffetta svedese. In questa itnervista abbiamo parlato del suo percorso, dell’importanza dell’idratazione per la performance, dell’equilibrio tra scuola e allenamenti e dei consigli che darebbe alle giovani atlete che sognano di seguire le sue orme.

 

Elisa, sei una delle giovani atlete più promettenti dell’atletica italiana. Cosa ti ha spinto ad avvicinarti a questo sport e quale momento, finora, consideri più significativo del tuo percorso?

Mi sono avvicinata all’atletica dopo aver provato un po’ di tutto. Da bambina ho sperimentato diversi sport: danza, ginnastica, pattinaggio sul ghiaccio… Poi, verso gli otto anni, ho iniziato con l’atletica nella società Forza e Coraggio, passando successivamente in altre squadre fino ad approdare alla Bergamo 59. È lì che sono arrivati i primi risultati importanti.
Il momento più significativo del mio percorso è stata la vittoria nella staffetta svedese agli European Under 18. È stata una gara particolare perché i 400 metri non sono la mia specialità e la mia frazione era determinante per la squadra. Sono riuscita a gestirla bene e l’emozione è stata davvero bellissima.

 

In gara e in allenamento l’idratazione è fondamentale per la performance. Qual è la tua routine di idratazione quotidiana - dentro e fuori dalla pista - e quanto incide sul tuo benessere?

L’idratazione per me è davvero fondamentale nello sport e nella vita quotidiana perché fa bene al corpo e, soprattutto d’estate, è essenziale rimanere idratati. Anche in inverno è importante bere molto: ti aiuta a fare meno fatica e a non sentirti male durante l’allenamento.
L’acqua per me scandisce anche le fasi del lavoro: durante le serie, la pausa coincide proprio con il bere acqua o sali minerali, e questo mi aiuta a ricordare quante serie devo fare e a non tagliare i recuperi. È un momento di pausa prezioso, che mi permette di suddividere al meglio il carico. Ma non solo, anche durante il riscaldamento delle gare è fondamentale bere.

 

L’atletica richiede impegno, costanza e concentrazione. Come riesci a ritagliarti momenti per te e a mantenere un equilibrio mentale nei periodi più intensi della stagione?

L’atletica è uno sport molto intenso e richiede tanti sacrifici. Mi alleno dalle due ore e mezza alle tre ore al giorno, e anche per arrivare al luogo dell’allenamento impiego del tempo. Mantenere gli equilibri non è semplice: serve una grande capacità organizzativa.
Purtroppo ho pochi momenti liberi perché la mia scuola è piuttosto impegnativa e devo studiare. Però, nei periodi meno intensi, riesco a dedicare un po’ più di tempo a me stessa e a fare ciò che mi piace, organizzando al meglio i pomeriggi liberi. Nei weekend, soprattutto quando studio la mattina, cerco di ritagliarmi delle uscite con gli amici, soprattutto la sera.

 

Se potessi parlare alla te stessa di dieci anni fa - o a una giovane atleta che sogna di seguire le tue orme - quale messaggio le lasceresti?

Le direi che stiamo vivendo un percorso straordinario e bellissimo. Dieci anni fa vedevo l’atletica solo come uno sport, mentre oggi è diventata una vera e propria realtà lavorativa: mi piace tantissimo e apre un sacco di strade. Ti regala esperienze meravigliose, ti fa viaggiare, ti dona amicizie e momenti che senza lo sport non avresti.
Le direi di non scoraggiarsi se le cose vanno male, perché ci saranno sempre momenti migliori. Non vale la pena abbandonare la strada: bisogna rimanere concentrate, continuare a lottare, perché il futuro nell’atletica è davvero bellissimo.

 

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foto: Courtesy by Diadora lifestyle. Chiara Montesano le nazionale

 

Di Martina Invernizzi

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