I pomodori crescono con l'acqua di mare in Arabia Saudita

I pomodori crescono con l'acqua di mare in Arabia Saudita

Una startup ha messo a punto una tecnologia che permette di coltivare i terreni aridi e desertici con acqua salata

MILANO – In diversi Paesi del mondo siccità e mancanza di precipitazioni ostacolano la possibilità di coltivare i terreni. Nonostante alcuni di questi territori si affaccino sul mare, non è possibile sfruttare tale disponibilità di acqua salata per fini agricoli. Per ovviare a tale problematica la Red Sea Farms, startup nata in Arabia Saudita, ha deciso di costruire nuove serre in cui coltivare pomodori grazie all'utilizzo di acqua salata. Il round di investimento di 10 milioni di dollari consentirà di dedicare al progetto un team internazionale che comprende ricercatori provenienti dalle più importanti università occidentali.

Sistema di coltivazione innovativo

La Red Sea Farms è riuscita a selezionare una varietà di pomodoro in grado di crescere utilizzando l'acqua salata del mare. Le informazioni disponibili sono limitate, ma sembra che la soluzione stia nell'aver individuato un portainnesto in grado di gestire la salinità dell'acqua marina. Dalla startup fanno sapere di essere in grado di utilizzare acqua di mare al 100% per le coltivazioni in campo aperto, mentre per le coltivazioni in serra, tramite tecnologia idroponica, si utilizza acqua di mare al 90% miscelata con un 10% di acqua dolce.

Gli scenari futuri

L'Arabia Saudita è una terra ricca di fonti energetiche fossili, ma ha un settore agricolo sottodimensionato per le necessità della propria popolazione che si basa esclusivamente sull'uso di acqua desalinizzata e sull'impiego di risorse idriche sotterranee, difficili da estrarre e che richiedono un processo di purificazione.

Se il sistema produttivo messo a punto dalla startup nel territorio saudita si rivelerà in grado davvero di utilizzare l'acqua di mare per le coltivazioni e risulterà essere economicamente sostenibile, si aprirebbero nuovi ed immaginabili scenari per tutte quelle distese semidesertiche dove finora non era possibile investire in agricoltura. In questo modo, tali Paesi diventerebbero maggiormente autosufficienti dal punto di vista alimentare grazie ai loro terreni finalmente coltivabili.

Vantaggi anche per l’Italia

Le innovazioni messe a punto da Red Sea Farms potrebbero avere risvolti positivi anche per il nostro Paese, soprattutto per il Sud Italia e le isole. Durante la Conferenza Internazionale sulle Terre Aride, i Deserti e la Desertificazione sono stati forniti dati scoraggianti: ogni ora vanno persi 1.300 ettari di terra coltivabile a causa di siccità e desertificazione. Mentre l'8% del territorio europeo rischia di diventare un deserto. In Italia il 20% del territorio è a rischio. Se è il Sud a soffrire di più, le conseguenze dei cambiamenti climatici si fanno sentire anche al Nord.

Nell'area della foce del Po gli agricoltori hanno a che fare con sempre maggiore frequenza con i problemi causati dal cuneo salino, dall'acqua di mare cioè che risale i fiumi quando la portata di acqua dolce scende sotto certi livelli. Se i test in Arabia saranno soddisfacenti, anche in Italia si sperimenteranno produzioni utilizzando esclusivamente l'acqua di mare, da applicare anche ad altre colture orticole.

Di Rossella Digiacomo

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