Un iceberg per risolvere la crisi idrica in Sudafrica - In a Bottle

Un iceberg per risolvere la crisi idrica in Sudafrica

Un marinaio sudafricano vuole trascinare un iceberg di 125 milioni di tonnellate dall’Antartide a Cape Town

MILANO - Usare delle superpetroliere per prelevare un pezzo di ghiaccio galleggiante dall’Antartide e trascinarlo fino a Cape Town. E’ questo il progetto di Nicholas Sloane, marinaio di 56 anni con una lunga esperienza tra le acque, per aiutare i suoi connazionali che in questo periodo stanno affrontando un’importante crisi idrica.

The Southern Ice Project

Secondo quanto riportato da Bloomberg Businessweek, per soddisfare tale esigenza l’iceberg ideale dovrebbe essere lungo 1 km, largo 500 metri e profondo 250. Esso dovrebbe pesare 125 milioni di tonnellate – abbastanza da “soddisfare circa il 20% della richiesta d’acqua a Cape Town per un anno”. La proposta di Nicholas Sloane è quella di trascinare l’iceberg per più di 2575 km – un viaggio che durerebbe tra gli 80 e i 90 giorni.

Il primo compito del team di Sloane è quello di usare i dati satellitari per trovare un iceberg dalla giusta forma e dalle giuste dimensioni. Una volta individuato, sarà intrappolato in una rete gigante fatta con corde galleggianti in grado di resistere alle temperature rigide e al forte attrito. Sloane userà poi 2 superpetroliere per trascinare il blocco di ghiaccio fino in Sudafrica dove, una volta arrivato, verrà ancorato alla costa. A questo punto, delle macchine raccoglieranno l’acqua dell’iceberg e la trasporteranno a terra per andare ad alimentare il sistema idrico municipale. Sloane afferma che esso può contribuire all’approvvigionamento d’acqua della città per un intero anno prima che si sciolga.

Il problema dell’acqua a Cape Town

Nel 2018, la siccità a Cape Town è diventata un problema così serio al punto che la città era preoccupata di terminare completamente la disponibilità di acqua municipale. In quel periodo, a ciascuna famiglia spettava una quota giornaliera di 50 litri d’acqua a persona.

Anche se, alla fine, le scorte idriche a Cape Town non sono mai finite completamente, grazie alle piogge e alle severe restrizioni sul suo utilizzo, i residenti hanno ancora a che fare con rigide limitazioni: ad oggi hanno accesso a 70 litri di acqua fresca per persona al giorno. Per molti sudafricani questo quantitativo non è sufficiente per condurre una vita normale – ed è proprio qui che l’iniziativa di Sloane entra in gioco.

di Salvatore Galeone

Source: Adobe Stock

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