Las Vegas, da "città del peccato" a città che si prende cura del territorio

Las Vegas, da "città del peccato" a città che si prende cura del territorio

Las Vegas, capitale del lusso e degli sprechi si reinventa, ridefinendosi nuovo modello di città green e puntando su sostenibilità ambientale ed efficienza energetica. Incremento degli edifici con certificazione LEED, maggiore attenzione per la risorsa acqua, riduzione degli sprechi e attività di riciclo da parte dei casinò, sono solo alcune attività...

La “Sin City” americana, capitale mondiale degli eccessi, reinventa strategie a sostegno della città

MILANO -  Las Vegas, capitale mondiale del lusso, del divertimento e degli eccessi, anche soprannominata “Sin City” - Citta del Peccato - è stata fondata nel 1905 nel bel mezzo del deserto del Nevada ed è per questo caratterizzata da un clima arido e secco. La città richiama ogni anno circa 40 milioni di visitatori grazie alle numerose attrazioni e al suo appeal mondiale. Per tenersi aggiornata alla competizione globale, essa è sempre in rinnovamento: i casinò e gli alberghi dalle mille luci colorate sono continuamente distrutti e ricostruiti, ogni nuovo impegno è più vistoso dell’ultimo e tutto si ridefinisce costantemente. In questo luogo si utilizzava mediamente  il doppio di acqua rispetto alla già non lusinghiera media americana, a cause di fontane scenografiche, locali esclusivi e riproduzioni del Canal Grande, della Sfinge e della Tour Eiffel. Nonostante ciò Las Vegas ha deciso di reinventarsi puntando sulla sostenibilità ambientale e sull’efficienza energetica, e diventando quindi nuovo modello di città green.

GLI INCENTIVI - A Las Vegas si può contare una delle più alte concentrazioni nel mondo di edifici con certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). Il processo ha avuto inizio nel 2005, sostenuto dallo Stato del Nevada e in questi anni ha conosciuto un notevole sviluppo. Tra i green building più importanti si distinguono il Las Vegas Sands Corp e l’ MGM Mirage Corporation, un’opera faraonica da più di 8 miliardi di dollari che occupa un'area di circa 31 ettari di terreno, includendo casinò, negozi, piscina, un hotel da 4000 posti, ben tre residence e una spa.  I materiali impiegati nella costruzione del City Center provengono per la maggior parte dal riuso (come il legno e i mattoni) o dal riciclo (come ad esempio le moquette), mobili, accessori e suppellettili sono stati ricavati dal lussuoso casinò che sorgeva precedentemente nella stessa area, ed infine i rivestimenti in vetro sono stati progettati per evitare la dispersione del calore e potenziare l'illuminazione.  Attraverso questi interventi si vuole quindi raggiungere standard di efficienza energetica il più possibile elevati.

RICICLO E RISORSA ACQUA - Las Vegas, sorgendo nello Stato del Nevada, utilizza come sua unica fonte idrica naturale il fiume Colorado. La conservazione dell’acqua è dunque una tematica importante per una città desertica come Las Vegas, ed è per questo che la questione è stata introdotta tra i punti chiave della strategia ambientale Code Green, piano teso ad una migliore gestione delle risorse territoriali in un’ottica di maggiore rispetto per l’ambiente. Altro punto chiave nella trasformazione di Las Vegas in città ecosostenibile è dato dal maggiore livello di attenzione che i casino della città  hanno mostrato di avere verso le attività di riciclo e di riduzione degli sprechi. Questi edifici generano infatti circa 500.000 tonnellate di rifiuti ogni anno, ma attraverso il riciclo di materiali quali la plastica, l’alluminio e la carta, hanno dimostrato un reale contributo verso la tutela e il rispetto ambientale.

aggiornato il 15 maggio 2013