In Camerun nasce il sistema green di approvvigionamento idrico

In Camerun nasce il sistema green di approvvigionamento idrico

Grazie all’energia solare le famiglie della repubblica africana ricevono l’acqua necessaria per sopravvivere. Ecco come funziona il nuovo sistema idrico

MILANO – Quando il governo del Camerun ha avviato nel nord del paese un sistema di distribuzione dell’acqua attraverso l’energia solare, l'obiettivo era quello di migliorare l'accesso all'acqua da parte delle persone, facilitare l'irrigazione dei campi afflitti dalla siccità e diminuire le malattie legate all'acqua. Nei villaggi di Mindif, Larie, Katchel, Dir Irlagare, Mayo Bahehel e Ouro Dole, molti pastori hanno perso quasi tutti i loro animali, la principale fonte di reddito, a causa dell’irregolarità delle piogge.

Un nuovo sistema idrico

Il nuovo sistema di approvvigionamento idrico, descritto anche dal The Guardian, utilizza una torre d'acqua di 2.500 metri cubi, costruita sulle colline a 15 km da Mindif. L’uso dell'alimentazione a pannelli solari funziona così: l'acqua viene pompata da un serbatoio interrato e distribuita attraverso una rete di tubi tra Mindif e gli altri paesi. "Utilizzo la sovrabbondanza di sole per fare funzionare un sistema di pompe che invia più di 40.000 litri d’acqua potabile ogni giorno nei villaggi, fornendo alle famiglie l’acqua di cui hanno disperatamente bisogno e rendendo i casi di malattie legate all'acqua un ricordo del passato - afferma l'ingegnere del progetto idrico Jorel Kom -  Gli esperti coinvolti nel progetto sono convinti che l'acqua non si esaurirà”.

I progressi del progetto 

Nei vari villaggi sono posizionati più di 40 serbatoi per raccogliere l'acqua  in dotazione, che viene consegnata in casa tramite dei contenitori, utilizzando una pompa a mano. A distanza di un anno dalla nascita del progetto, l’acqua è disponibile per l’80% della popolazione dei villaggi. Un sistema intelligente e funzionale di approvvigionamento idrico, pensato anche per limitare la diffusione delle malattie legate all’acqua.

di Redazione

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