Cottura passiva: i vantaggi di cuocere la pasta a fuoco spento

Cottura passiva: i vantaggi di cuocere la pasta a fuoco spento

Torna di moda l’antica tecnica della cottura passiva della pasta: basta far bollire per due minuti e spegnere il fornello per risparmiare in bolletta e inquinare meno

MILANO – Quando la bolletta si fa salata, risulta utile recuperare vecchie e care abitudini per risparmiare, senza però rinuciare al benessere e al gusto. Un esempio virtuoso in tal senso riguarda la cottura della pasta, piatto italiano per eccellenza e consumato ogni giorno in 483 milioni di porzioni in tutto il mondo. Scopriamo in cosa consiste la cottura passiva della pasta, i principali vantaggi e quando risulta essere una tecnica di cottura efficace.

La cottura passiva della pasta

In cosa consiste la cottura della pasta passiva? Bisogna portare a bollore l’acqua a una temperatura tra i 70-75°C, quindi calare la pasta, aspettare un paio di minuti dalla ripresa del bollore, quindi spegnere il fornello. Coprire, poi, con il coperchio, e seguire i tempi di cottura indicati sulla confezione.

La tecnica della cottura passiva esiste da centinaia di anni: già nel 1700 uno dei fondatori della termodinamica, Benjamin Thompson, si era accorto che il cibo si cuoceva non perché l’acqua bolliva, ma perché era calda e rimaneva calda a lungo. Oggi, complici le difficoltà energetiche e la necessità di optare maggiormente per soluzioni sostenibili, sempre più aziende e chef stellati tendono a consigliare la cottura passiva. 

La tecnica della cottura passiva era già nota ed era stata suggerita dal premio Nobel Giorgio Parisi ed è oggi condivisa da diversi chef, tra i quali Davide Oldani chef del Ristorante D'O, 2 Stelle Michelin, nonché Stella Verde Michelin, per l'impegno nella cucina sostenibile.

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Alcuni consigli

La tecnica della cottura passiva della pasta è maggiormente indicata con formati di pasta cavi, che permettono all’acqua di passare dentro e fuori, come i rigatoni e tutti i tipi di penne e le mezze maniche. Meno consigliati, invece, per spaghetti e linguine.

È inoltre consigliato utilizzare pasta con tempi di cottura brevi, in quanto l’acqua non riuscirebbe a rimanere calda alla stessa temperatura così a lungo da cuocerla. È quindi consigliato scegliere una pasta che non superi i 12 minuti di cottura.

I vantaggi della cottura passiva

Secondo una stima di Pastai Italiani di Unione Italiana Foodriducendo il tempo in cui i fornelli restano accesi per cucinare la pasta si può risparmiare fino al 47% tra energia elettrica ed emissioni di Co2. Ecco perché risulta indispensabile rivedere le proprie tradizioni culinarie e trovare soluzioni alternative per la cottura della pasta che facciano bene anche ad ambiente e portafogli. Inoltre, cucinando la pasta in questo modo si disperdono nell’acqua meno amido e glutine

È tempo, allora, di cambiare qualche piccola abitudine in nome del Pianeta: la bontà del piatto non ne risentirà.

di Salvatore Galeone

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