Produrre acqua dall’aria come le foglie tropicali: ecco come

Produrre acqua dall’aria come le foglie tropicali: ecco come

Tecnologia studiata da un team di ricercatori della Penn State e dell’Università del Texas cattura l’acqua dall’aria ispirandosi alle piante tropicali

MILANO – Catturare l'acqua dall'aria per abbeverare il mondo. Non è fantascienza ma una nuova e promettente tecnologia messa a punto da un team di ricercatori della Penn State e dell'Università del Texas che, ispirandosi alle foglie, punta a “catturare” l’acqua dall’aria, in particolare dal vapore acqueo o dalle gocce di nebbia, tramite una superficie ruvida che mima quelle delle piante tropicali di brocca e delle foglie di riso.

L’aria che respiriamo, infatti, è più carica d’acqua di quanto si possa pensare. Il vapore acqueo è infatti un componente della nostra atmosfera e in condizioni di umidità questo ne può rappresentare fino al 7% del totale. Un tesoro troppo ghiotto per non essere usato.

La tecnologia

Ispirandosi alla struttura di alcune piante tropicali, gli studiosi sono riusciti a sviluppare una superficie idrofila, ovvero chimicamente affine all’acqua, e ruvida (acronimo del nome inglese: SRS), e ne hanno dimostrato la capacità di “catturare” l’acqua dispersa nell’aria in forma di minuscole goccioline, la cui quantità è risultata direttamente proporzionale all’estensione della superficie stessa.

Non è il primo tentativo in questa direzione, ma stavolta è stato compiuto un significativo passo in avanti. Le precedenti superfici, infatti, per lo più lisce, intrappolavano sì le goccioline, ma queste tendevano poi a formare un film sottile difficile poi da estrarre per sfruttarne il contenuto. La superficie ruvida evita invece questo inconveniente, rendendo l’acqua catturata maggiormente disponibile all’uso.

Solo un esperimento di laboratorio?

Di certo la scala con la quale si sono ottenuti i (promettenti) risultati è ancora molto bassa e la produzione industriale è da valutare, in termini pratici ed economici. Ma su questo il team sta già lavorando, con l’obbiettivo di ottimizzare ed ampliare la SRS in modo da creare sistemi di raccolta adatti a fornire acqua pulita alle regioni del mondo con scarsità d'acqua.

Le prospettive in questo senso appaiono ottime: le prime stime fornite dai ricercatori parlano infatti di oltre 120 litri di acqua per metro quadro di superficie al giorno, con una superficie adeguatamente ottimizzata.

di Alessandro Conte

14 dicembre 2018

source: news.psu.edu

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