Acqua e gastronomia: un ingrediente invisibile che cambia tutto

Acqua e gastronomia: un ingrediente invisibile che cambia tutto

Dalla qualità alla cottura, come l’acqua influenza i sapori in cucina più di quanto immaginiamo

MILANO - Quando pensiamo agli ingredienti di una ricetta, raramente l’acqua ci viene in mente come elemento cruciale. Eppure, è uno degli ingredienti più usati in cucina: per bollire, impastare, lavare, cuocere a vapore, diluire, estrarre. L’acqua è ovunque, ma la sua presenza silenziosa ha un ruolo determinante nella gastronomia, capace di esaltare o rovinare un piatto.

L’acqua non è tutta uguale

Sebbene l’acqua potabile sia sicura per il consumo, le sue caratteristiche chimico-fisiche variano notevolmente da una zona all’altra. I principali fattori che influenzano l’acqua in cucina sono:

  • Durezza (contenuto di sali di calcio e magnesio)
  • pH
  • Residuo fisso (quantità totale di sali disciolti)
  • Presenza di cloro (per disinfezione)

Una durezza elevata può influenzare la cottura dei legumi e rendere più tenace la carne. Al contrario, un’acqua troppo dolce (quasi priva di sali) può alterare l’equilibrio di impasti e fermentazioni.

Pasta, caffè, pane: dove l’acqua fa la differenza

1. Cottura della pasta
La pasta assorbe fino al 30% del proprio peso in acqua. Un’acqua calcarea può rendere la pasta meno uniforme, mentre un’acqua dolce esalta il glutine e la texture.

2. Preparazione del caffè
L’80–98% di un espresso è acqua. Il contenuto di minerali influisce sull’estrazione degli aromi: troppi sali mascherano le note aromatiche, troppo pochi rendono il gusto piatto.

3. Panificazione e lievitazioni
L’acqua interagisce con lieviti e farine. Un’acqua troppo dura può rallentare o alterare la lievitazione, mentre un pH acido o ricco di cloro può compromettere la fermentazione.

Acqua e brodi: il “non sapore” che fa da cornice

Il brodo è un esempio classico: costituito quasi interamente da acqua, deve essere neutro ma capace di veicolare e concentrare i sapori. Un’acqua dal gusto sgradevole (per esempio, cloro troppo evidente) compromette la riuscita del piatto, anche con ingredienti di prima qualità.

Per uno chef professionista, l’acqua utilizzata per il brodo o la cottura viene spesso microfiltrata o depurata, per garantire neutralità e purezza.

Ristorazione e industria: l’acqua come materia prima

Nei ristoranti stellati e nelle industrie alimentari, l’acqua è trattata come un ingrediente tecnico. Molti impianti utilizzano:

  • Sistemi di osmosi inversa
  • Filtrazione a carboni attivi
  • Addolcitori per regolare la durezza

In alcuni casi si arriva a “costruire” l’acqua ideale, aggiungendo sali minerali in dosi calibrate, soprattutto nella birrificazione e nella panificazione artigianale.

In conclusione: l’acqua è invisibile, ma essenziale

In cucina, l’acqua è molto più di un semplice mezzo: è un ingrediente vero e proprio, capace di influenzare gusto, consistenza e riuscita finale di ogni preparazione. Comprendere le sue caratteristiche, dalla durezza al pH, e imparare a gestirle con consapevolezza, anche nella cucina di casa, significa fare un passo concreto verso una cucina più attenta, equilibrata e di qualità.

Consigli pratici per migliorare l’acqua in cucina:

  • Usare acqua minerale naturale per caffè, tè e lievitati
  • Evitare l’acqua frizzante in cottura: altera l’equilibrio del piatto
  • Testare diverse acque per trovare quella ideale per pasta e pane
  • Eliminare il cloro lasciando l’acqua a decantare o usando filtri a carbone

Di Alessandra Calella

Fonti:

World Health Organization (OMS) – Guidelines for Drinking-Water Quality, 2022.

Harold McGee – On Food and Cooking: The Science and Lore of the Kitchen, Scribner, 2004.

World Health Organization (OMS) – Water, sanitation, hygiene and health: A primer for health professionals2019.

European Food Safety Authority (EFSA) – Scientific Opinion on Dietary Reference Values for Water2010.

 

READ MORE