Per battere il caldo bisogna bere anche senza lo stimolo della sete

Umberto Solimene dellOsservatorio Sanpellegrino ricorda l’importanza dell’idratazione anche a livello mentale

MILANO – In un periodo dove il caldo torrido mette a dura prova gli italiani, è importante prendersi cura del proprio corpo e metterlo nelle migliori condizioni possibili per affrontare queste giornate particolari. Una buona idratazione può aiutare a combattere lo stress causato dalle alte temperature e dall’afa, che aumentano la sudorazione corporea, con la conseguente perdita di maggiori quantità di liquidi e sali minerali, elementi indispensabili per la salute dell’organismo.

Idratarsi è fondamentale

Ad evidenziare l’importanza dell’idratazione è il ProfUmberto Solimene, Presidente del Centro di Ricerche in Bioclimatologia Medica, Medicina Termale e Scienze del Benessere dell’Università degli Studi di Milano ed esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino: “La prima regola è idratarsi correttamente: a causa delle alte temperature e dell’afa, infatti, aumenta la sudorazione corporea, che ci fa perdere liquidi e sali minerali, preziosi per il nostro organismo. Dobbiamo reintegrare frequentemente questi elementi indispensabili - aggiunge Solimene - per evitare di incorrere in un deficit idrico, bevendo acqua minerale non troppo fredda, evitando alcolici e facendo attenzione a limitare caffè e bevande zuccherine”. I preziosi oligoelementi dell’acqua minerale svolgono dunque un ruolo importante nell’assicurare una protezione contro la disidratazione, un rischio che riguarda tutti, non solo le categorie di popolazione come bambini e anziani da sempre più esposte: “Se in questi giorni di caldo avvertite un particolare senso di spossatezza, crampi, tachicardia e senso di vertigine, il rischio di disidratazione potrebbe essere alle porte: un pericolo che può essere evitato con un gesto semplice e alla portata di tutti, come portare sempre con sé una bottiglietta d’acqua”.

L’acqua influisce anche sulle prestazioni mentali

È importante ricordare che un livello non adeguato di idratazione influisce non solo sulle performance fisiche, ma anche cognitive: basta una diminuzione di acqua totale corporea corrispondente al 2% del peso per iniziare a risentire degli effetti negativi, come ridotte capacità cognitive, cefalea, difficoltà di concentrazione. Si può arrivare anche alla perdita di coscienza se lo squilibrio raggiunge il 7%. Una buona regola sconosciuta ai più è che bisogna anticipare lo stimolo della sete che sorge spontaneo quando la perdita di acqua supera lo 0,5%, ma che in realtà è già un segnale di stress idrico. Per farlo è necessario bere con costanza durante tutto l’arco della giornata. Una regola che vale per tutti, ma ancora di più nel caso di alcune categorie che sono considerate più a rischio in questo periodo.

di Redazione