Montagna, i benefici per la salute di vivere ad alta quota

Montagna, i benefici per la salute di vivere ad alta quota

In occasione della giornata della montagna, scopriamo i benefici a livello fisico e mentale dovuti al fare escursioni in altura

MILANO - L’11 dicembre ricorre la “Giornata internazionale della montagna”.  Istituita dall’Assemblea generale dell’ONU a partire dal 2003, l’International Mountain Day 2021 è l’opportunità ogni anno per celebrare la ricca biodiversità delle montagne e per affrontare le minacce a cui è sottoposta. Tutelare gli ambienti montani non significa solo fare del bene nei confronti della natura, ma anche verso noi stessi. Uno studio* dimostra, infatti, come siano diversi i benefici per la salute legati al vivere in altura o al trascorrere anche solo un fine settimana ad alta quota.

I benefici della montagna

Nel mese di dicembre, complice il periodo di feste e il panorama mozzafiato delle vette innevate tipiche della stagione autunnale, baite, chalet e impianti sciistici sono mete ambite per trascorrere un fine settimana o più giorni di ferie in montagna, lontano dal trambusto della città. Non solo relax e spensieratezza: trascorrere giornate ad alta quota implica una serie di benefici a livello salutistico.

Ecco quali sono i principali vantaggi per la salute legati allo stare in montagna:

Rimanere attivi

Chi ama le attività e le avventure all’aria aperta apprezzerà sicuramente la vita in montagna, poiché offre molte opportunità per le attività fisiche. Questi includono escursionismo, nuoto, alpinismo, ciclismo, sci e pesca. Rimanere attivi è vantaggioso, poiché riduce il rischio di obesità ed è uno dei modi migliori per mantenere una buona condizione di salute.

Non solo sport: anche le passeggiate possono giovare la nostro organismo. Specialmente quando si cammina in montagna ad un ritmo sostenuto, si abbassa la pressione sanguigna e si migliorano le prestazioni di cuore, polmoni e circolazione. Inoltre, quando saliamo di altitudine diminuisce l’ossigeno disponibile: per questo il nostro organismo compensa aumentando la percentuale di globuli rossi nel sangue, con un effetto energetico.

Respirare aria fresca

Ad alta quota l’aria è più pulita, senza allergeni o inquinanti; per questo stare in vetta permette di vivere lontano dall’inquinamento e di respirare un’aria priva di gas tossici. Ciò migliora la salute dei polmoni, prevenendo lo sviluppo di asma, allergie e altre malattie respiratorie acute.

Minor rischio di malattie cardiache

Trascorrere alcuni giorni in montagna riduce anche la possibilità di avere una cardiopatia ischemica, che si verifica quando le arterie nel cuore si restringono, rendendo così più complicato il fluire di sangue e ossigeno all’interno dei muscoli cardiaci. Lo studio* dimostra come vivere in alta quota migliori la salute e le condizioni del cuore grazie dilatazione dei vasi sanguigni che favoriscono un flusso sanguigno più intenso, aumentando così la quantità di ossigeno distribuita nel corpo. La dilatazione vascolare sarebbe anche responsabile del minor rischio di sviluppare ipertensione, una condizione in cui la pressione del sangue nelle arterie risulta elevata.

Sentirsi in pace

Molti abitanti delle città scelgono di trascorrere la maggior parte delle loro vacanze a contatto con la natura per sfuggire alle stressanti aree urbane. Vivere in montagna può giovare per la propria salute mentale ed emotiva. I paesaggi mozzafiato e le viste pittoresche che circondano le montagne possono contribuire a ridurre il livello di stress ed a tenere a bada l'ansia.

Levissima e la tutela della montagna

Prendersi cura della montagna da cui proviene e del territorio che la genera: da anni Levissima persegue questi obiettivi. In prima linea per la salvaguardia degli ambienti montani, il brand ha realizzato nel corso degli anni diverse attività e collaborazioni, come nel caso di Levissima Spedizione Ghiacciai, il progetto realizzato in collaborazione con un team di ricercatori dell’Università di Milano. L’obiettivo è studiare l’evoluzione dei ghiacciai della Lombardia, partendo da quelli dell’Alta Valtellina come il Ghiacciaio Dosdè Orientale nel Gruppo Piazzi-Campo, il primo dove sono state testate strategie di protezione glaciale, o il Ghiacciaio dei Forni, uno dei giganti delle Alpi italiane, monitorato continuamente dal 2005 ad oggi.

Scopri di più sull’impegno di Levissima contro lo scioglimento dei ghiacciai.

Di Rossella Digiacomo

Bibliografia:

* Evaluation of Mountain Health Choices: Implementation Challenges, and Recommendations; The Institute for Health Policy Research (IHPR), West Virginia University

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