MILANO - L'attesa è finita: la Cucina Italiana è ufficialmente Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità. La decisione è stata ratificata durante la 20ª sessione del Comitato Intergovernativo UNESCO riunito a Nuova Delhi, in India.
Il verdetto segna un traguardo storico per il nostro Paese: l'Italia diventa la prima nazione al mondo a vedere riconosciuta la propria cucina "in toto", non per un singolo piatto, ma come sistema di valori sociali e culturali.
Il "rito" italiano della socialità in cucina
È fondamentale comprendere la motivazione dell'UNESCO. A entrare nella lista dei beni da tutelare non è la ricetta della carbonara o del tiramisù, bensì la pratica sociale della cucina. Il dossier italiano, intitolato "La cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturale", ha convinto i giudici puntando su tre pilastri:
- Convivialità: il momento del pasto come atto di condivisione e inclusione sociale.
- Trasmissione: il passaggio di saperi tra generazioni, dalle nonne ai nipoti, che mantiene viva l'identità.
- Sostenibilità: il legame profondo con la biodiversità locale e il rispetto per le materie prime.
Come si legge nelle motivazioni, la cucina italiana è stata premiata per essere "un mosaico di tradizioni che intrecciano biodiversità agricola, artigianato alimentare e ricettari familiari".
L'impatto economico e la tutela del Made in Italy
Oltre al prestigio simbolico, il bollino UNESCO rappresenta un'arma strategica. Secondo le stime, i siti e le tradizioni che ottengono questo riconoscimento registrano un aumento significativo dei flussi turistici (fino al +7% negli arrivi). Ma la vittoria ha anche un sapore politico: il riconoscimento UNESCO offre uno strumento in più per combattere l'Italian Sounding, quel fenomeno di imitazione che costa al nostro export miliardi di euro ogni anno.
Un percorso iniziato nel 2023
La candidatura era stata ufficializzata nel marzo 2023, promossa dal governo su impulso della rivista La Cucina Italiana e delle associazioni di categoria come la FIPE. Adesso, quel percorso si chiude con il massimo riconoscimento possibile, affiancando la Cucina Italiana ad altri tesori immateriali già protetti come l'Arte del Pizzaiuolo Napoletano (2017) e la Dieta Mediterranea (2010).
S.Pellegrino e cucina italiana: un legame inidissolubile
Convivialità a tavola, trasmissione dei valori della tradizioni e sostenibilità a tavola rappresentano valori che S.Pellegrino, brand che da oltre 125 anni promuove il Made in Italy sulle tavole di tutto il mondo, condivide con la cucina italiana. Valori che sono stati da sempre protagonisti delle sue principali campagne, come dimostra la recente “Bring your best”, la campagna digital internazionale che invita i consumatori a farsi interpreti dei migliori momenti trascorsi insieme, all’insegna del claim “Porta il meglio di te”.
Ma il legame tra S.Pellegrino e la cucina italiana va ben oltre il semplice abbinamento a tavola: è una sinergia culturale. S.Pellegrino è riconosciuto come ambasciatore nel mondo dell'"arte del vivere con gusto" , esportando un'identità precisa fatta di creatività, gusto e passione, agendo come custode e promotore di quello stile di vita italiano che trasforma ogni pasto in un momento di convivialità e condivisione di qualità.
Da oggi, quindi, sedersi a tavola in Italia non è più solo un piacere: è un atto culturale protetto dal mondo intero.
Di Prisca Peroni