Scart, da rifiuto ad opera d’arte

Scart, da rifiuto ad opera d’arte

Dal 1998 opere e installazioni realizzate da artisti con l’impiego esclusivo di materiali di scarto

MILANO – Come fanno le setole di una vecchia scopa a diventare i capelli di David Bowie in una riproduzione della famosa copertina dell'album "Aladdin Sane"? In che modo i rifiuti di una fabbrica di borse si trasformano nel volto di Amy Winehouse in un dipinto? E come fanno le parti scartate di un PC (hard disk, tastiera, ecc.) a diventare il volto di Nelson Mandela? La risposta è in “Scart”, il progetto originale, artistico, ecologico il cui scopo è riportare in vita materiali che ogni giorno diventano rifiuti.

Come nasce il progetto Scart

Il progetto è stato avviato nel 1998 da Waste Recycling, azienda toscana che lavora sul trattamento e recupero di rifiuti industriali, acquisita dal Gruppo Hera nel 2015. Oggi Scart è un marchio registrato in Italia e in Europa, sotto il quale vengono realizzati lavori e installazioni esclusive dal 100% di rifiuti. Scart è considerato il primo progetto di Waste Art realizzato da un'azienda al mondo per dimensioni, originalità e continuità negli anni, ed è parte integrante dell'impegno del Gruppo Hera per l'economia circolare e la tutela delle risorse. “Scart, il lato bello e utile del rifiuto” comprende lavori di diverso genere e si arricchisce continuamente di nuove creazioni, fino a costumi per il teatro. Oggi la sua rete coinvolge oltre 130 giovani artisti, designer e architetti.

Un nuovo stile di vita sostenibile

Il progetto Scart rappresenta un invito a immaginare nuovi stili di vita intelligenti, creativi e, soprattutto, sostenibili. Lo scopo è creare una mentalità positiva verso il riciclo e il riutilizzo, incoraggiando comportamenti responsabili in materia ambientale e offrendo nuovi incentivi per creare opere d'arte e oggetti pratici realizzati esclusivamente con rifiuti. Proprio in questo modo sono stati prodotti gli oltre 1000 pezzi della collezione Waste Art con oggetti come divani, poltrone, tavoli, sedie, lampade, cassettiere, giochi, strumenti musicali che funzionano davvero, abiti, installazioni, palcoscenici scenografie e costumi.

I primi lavori

Un'importante fase di sviluppo iniziata nel 2012 grazie alla collaborazione con Il Teatro del Silenzio di Lajatico (PI), fondato da Andrea Bocelli: materiale plastico, ritagli di pelle, vecchi tessuti e tendaggi sono stati lavorati interamente a mano da un team di giovani costumisti per creare oltre 250 abiti utilizzati, nelle diverse edizioni, da coristi, ballerini e tanti altri interpreti. Grazie alla sinergia del progetto con le Accademie di Belle Arti di Firenze, Bologna, Carrara e Ravenna, gli studenti hanno l'opportunità di partecipare a laboratori di sperimentazione artistica utilizzando scarti industriali come materia prima per la creazione di opere d'arte e installazioni.

Le principali collaborazioni

Altrettanto interessanti sono le strette collaborazioni con registi, scenografi e costumisti. Grazie a queste collaborazioni, Scart ha partecipato a diverse edizioni di programmi TV come “X Factor” e “Amici”, dove le scenografie e i costumi sono stati realizzati con materiali riciclati al 100%, e ha partecipato anche nel 2018 nelle produzioni dell'Opera On Ice di Marostica e del Teatro Verdi di Pisa. Nel 2019, Scart ha prodotto le scene e i costumi per il Tour di Laura Pausini e Biagio Antonacci. Negli anni il progetto ha collaborato con numerose mostre nazionali e internazionali tra cui mostre itineranti a Ravenna, Imola, Modena, Pisa, Udine, Bologna (in occasione di “ArteFiera 2018”), Padova e Trieste. Alla Milano Design City 2020, Scart era presente con l'installazione “Business Wo/men”: 14 statue a grandezza naturale realizzate con i rifiuti raccolti negli impianti di trattamento gestiti da Herambiente.

Di Rossella Digiacomo

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