“Second life: Tutto torna”, la mostra tra sostenibilità ed arte

“Second life: Tutto torna”, la mostra tra sostenibilità ed arte

Il Palazzo Senza Tempo di Peccioli ospita l’esposizione nata dal primo concorso artistico nazionale incentrato sul tema “arte e sostenibilità”

MILANO – Per concludere il tour toscano della II edizione della mostra è stata scelta come location quella del Palazzo Senza Tempo di Peccioli. Questo luogo è stato accuratamente selezionato per il suo significato: infatti, è un simbolo importantissimo per l’ambiente e l’arte contemporanea. Le prime tracce del Palazzo risalgono a metà del 1400 e col passare del tempo e il succedersi dei proprietari, il bene ha avuto diversi utilizzi fino a quando, recuperato dal degrado, è stato riutilizzato nelle vesti di centro espositivo.

I dettagli della mostra

L’esposizione “Second life: tutto torna”, visitabile dal 16 giugno fino al 30 luglio, durante la sua inaugurazione ha visto la presenza di Renzo Macelloni, Sindaco di Peccioli, e del Presidente della Belvedere SPA, Silvano Crecchi. Erano inoltre presenti anche il professor Marco Meneguzzo, docente di storia dell’Arte all’Accademia di Brera e curatore della mostra, e il Presidente di Alia Servizi Ambientali SpA Nicola Ciolini.

Le opere e gli artisti esposti

Al concorso hanno partecipato giovani artiste ed artisti da tutta l’Italia, concentrandosi ed interrogandosi sul tema della sostenibilità, della salvaguardia ambientale e del decoro urbano, impegnandosi a dare una seconda vita ai materiali. Il tutto ovviamente in linea coi pilastri dell’economia circolare, tra cui: riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero. Le opere sono realizzate con vari materiali riciclati (come foglie, pietre, ferro, acciaio, tessuto, plastica, oli, candele, pellicole, e cenere) ed evidenziano la consapevolezza dell’emergenza ambientale e della conseguente necessità del cambiamento.

I primi classificati del concorso

Il podio vede presenti Caterina Dondi, la prima classificata della provincia di Varese, che ha presentato l’opera fotografica “Ordinare senza spostare”, i cui scatti rappresentano la fantasia dell’artista che ha scelto di assecondare l’ambiente nel suo naturale processo di rovina (e non di riqualificarlo). In questo modo, lo scopo dell’artista risulta essere quello di rendere addirittura “bello” il degrado in corso.

Espositore di Luoghi” è la seconda opera classificata, realizzata da Giuseppe Raffaele, ventiseienne di Messina, che ha usato una tecnica mista di ferro-carta-terra per la sua realizzazione. Il fine ultimo di Raffaele è di capovolgere il classico concetto di cartolina, passando dal primato della vista, che di solito è usato per rappresentare il paesaggio naturale o urbano delle cartoline, a quello della mente, per cogliere la vera essenza dei luoghi.

Terzo posto invece per la milanese Giulia Pirri, che ha presentato l’opera “Curae”, incentrata sull’idea di ricucire le ferite della natura, un gesto quasi utopico ma tuttavia necessario per la convivenza sul pianeta.

Le menzioni speciali

La giuria ha deciso inoltre di assegnare tre menzioni speciali a tre artisti che sono stati in grado di distinguersi per la loro creatività: la prima alla ventiseienne fiorentina Elisa Pietracito, che ha presentato l’opera “Sotto lo stesso cielo” realizzata interamente con filo di rame di scarto cucito a mano su tessuto di riciclo. Abbiamo poi Edoardo Sessa, ventisettenne di Varese, che ha presentato la performanceHomologation” e infine Siyang Jiang, giovanissimo artista cinese che ha realizzato l’opera “If you want to live”, per la cui realizzazione sono stati impiegati materiali riciclati come vetro, alluminio, legno, pianta, terra e candele.

Infine, Evolve Maire Tecnimont Foundation, main partner dell’evento, ha deciso di assegnare una menzione speciale all’opera “Decay” di Federico Ferroni: realizzata su lastre di ferro, rappresenta la visione globale e l’urgenza di un intervento per la sostenibilità e la valorizzazione dei materiali di recupero.

Di Sara Aimone

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