Con l’ora legale sembra aumentare il rischio di ictus

Lo ha osservato uno studio scientifico dell’Università di Michigan. E un’altra ricerca spiega che, in condizione di scarsa idratazione, i danni possono essere anche 4 volte superiori

MILANO – Lo spostamento delle lancette nella notte tra sabato 26 e domenica 27 marzo riporterà in Italia l’ora legale e di conseguenza disagi e ricadute per la salute di milioni di italiani. Questo comporterà tra le persone una serie di disturbi che possono andare dall’ansia al nervosismo, fino all’inappetenza e all’alterazione del ciclo del sonno, che molti non riescono a riequilibrare.

L’incidenza dei casi di ictus e il rischio disidratazione

Uno studio scientifico dell’Università del Michigan, ha osservato un’impennata dei casi di ictus nel primo giorno lavorativo dopo il cambio dell’ora, pari addirittura al 24-25% in più dei casi rispetto a un giorno normale. E come avevamo già documentato, a proposito di questa patologia, molto spesso capita che  i suoi effetti possono peggiorare in caso di disidratazione. Una ricerca dell’Università dell’Arizona ha dimostrato che le persone che subiscono un attacco di ictus in condizioni di scarsa idratazione rischiano danni 4 volte superiori rispetto alle persone idratate.

Il cambio dell’ora ha effetti drastici

Secondo il professor Till Roenneberg, dell'Università Ludwig-Maximilian di Monaco (Germania), le conseguenze di tale cambiamento sono più drastiche di quel che si può pensare, se inserite nel contesto proprio del ciclo circadiano. A supporto di questa tesi, il professore ha realizzato uno studio, insieme ai propri colleghi, che ha esaminato il ritmo sonno-veglia di oltre 50mila persone, scoprendo che nei giorni non lavorativi esso segue l'andamento dell'alba nel periodo di ora solare, ma non in quello di ora legale.

di Alessandro Conte