La disidratazione compromette la funzione della memoria

La disidratazione compromette la funzione della memoria

Il cervello richiede un corpo idratato per mantenere le sue funzioni attive al 100%

MILANO – Le temperature degli ultimi giorni hanno spinto gli italiani a coprirsi bene, per evitare sbalzi di temperatura nel passaggio tra l’ufficio e l’ambiente esterno. Ma aver lasciato alle spalle la bella stagione del caldo e del mare non significa che adesso occorra bere meno. Infatti la perdita di liquidi avviene costantemente anche durante i periodi freddi. L’idratazione, oltre a mantenere constante la temperatura corporea, migliora il recupero muscolare dopo un duro allenamento ed è importante anche per il corretto funzionamento del cervello.

Il cervello ha bisogno d’acqua

Quando il nostro corpo è disidratato, le cellule non funzionano in modo efficiente. Quelle del cervello ad esempio,  non riescono a comunicare bene tra loro, provocando effetti fastidiosi, come l’annebbiamento della mente, difficoltà nel ragionare razionalmente e scarsa lucidità. Con la memoria compromessa è più facile distrarsi ed essere inclini a mal di testa e per questo gli adulti dovrebbero bere circa  2 litri d’acqua al giorno. Per assicurarsi di aver assunto una sufficiente quantità di liquidi giornaliera, il consiglio è quello di avere sempre a portata una bottiglia d’acqua da 1,5 litri e fare in modo che al termine della giornata risulti vuota. Tenerla sulla scrivania del vostro ufficio o comunque vicino durante il  lavoro e sorseggiarla per tutta la giornata, è il modo più semplice per esaurirla senza particolari sforzi. Mangiare cibi idratanti come l’anguria, il melone, le fragole, il kiwi, gli agrumi, i pomodori e l’ananas può aiutare, visto che tutti questi alimenti hanno un alto contenuto d’acqua, antiossidanti e vitamine.

L’acqua è essenziale per il nostro benessere

L’acqua è essenziale. A dirlo è il corpo umano che è costituito da oltre il 70% di liquidi. Solo l'ossigeno è più importante per la nostra sopravvivenza. Per stare bene  e condurre una vita sana, è fondamentale capire quando il nostro corpo si trova in uno status ottimale di idratazione. Il modo più semplice è quello di osservare le proprie urine che, con il corpo adeguatamente idratato, dovrebbero essere di un giallo pallido. La maggior parte di noi beve solo quando si scatena lo stimolo della sete, ma a volte questo avviso risulta tardivo per il nostro benessere. La disidratazione provoca diversi effetti collaterali come i vuoti di memoria, che si possono verificare quando perdiamo l’1% d’acqua dal nostro corpo. Invecchiare complica le cose ancora di più. Come il nostro corpo, anche i nostri recettori della sete rallentano man mano che invecchiamo e questo rende gli anziani più sensibili alla disidratazione. Stanchi e vecchi, i recettori della sete diventano meno efficienti nell’invio dello stimolo "Ho sete" dal cervello al corpo. Perciò è importante che le persone anziane siano aiutate a non dimenticare l’importanza dell’idratazione.

di Redazione

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