Ritorno in città, 7 italiani su 10 si scoprono ansiosi e preoccupati

Ritorno in città, 7 italiani su 10 si scoprono ansiosi e preoccupati

Per gli italiani il rientro in città porta con sé malumore e insoddisfazione. A preoccupare di più sono la ripresa della solita routine, la sedentarietà e gli sbalzi d'umore. Dagli esperti alcuni pratici consigli per affrontare al meglio il ritorno agli impegni quotidiani con una sana alimentazione, una corretta idratazione e il giusto approccio psicofisico...

Dagli esperti i consigli per battere l’ansia da rientro

MILANO - Fisicamente appesantiti, psicologicamente non ancora pronti, in apprensione per il senso di responsabilità e i carichi di lavoro incombenti. Per 7 italiani su 10 il ritorno in città è all’insegna dell’ansia e della preoccupazione e le vacanze di colpo sono già un lontano ricordo. Secondo uno studio promosso dall’Osservatorio Sanpellegrino*** infatti, per il 24% degli italiani, le vacanze sono state troppo corte e appena 2 su 10 rientrano con uno stato d’animo sereno e disteso.

LE VACANZE - Come sono passate le tue vacanze? Circa un italiano su 3 (31%) per vari motivi ha dovuto rinunciare alle classiche vacanze estive ma per il 24% degli italiani queste sono state troppo corte e sono volate via subito, complice anche il bisogno di staccare dopo un anno intenso. Il 16% dichiara di essersela spassata mentre il 17% afferma di essersi rilassato abbastanza. Tuttavia l’approccio al ritorno in città avviene per 7 italiani su 10 all’insegna dell’ansia (43%) e preoccupazione (33%), il 27% risulta addirittura depresso e solo il 21% si dichiara tutto sommato sereno.

COME PREPARARSI AL RIENTRO - Ben 6 italiani su 10 (59%) durante gli ultimi scampoli di vacanze dichiarano di non volere pensare alla routine che li aspetta, quella casa-lavoro lavoro-casa. E se il 47% evita di pensare alle ansie sul posto di lavoro, il 32% rifugge dall’idea di dover tornare alla vita da pendolare, di pensare che inizia un altro anno (22%) e di dover fare i conti nuovamente con la sveglia (21%). Così tra i primi “disturbi” accusati al rientro, un italiano su 3 (31%) si scopre non ancora pronto psicologicamente e il 18% avverte quella svogliatezza e poca concentrazione tipica di chi si lascia alle spalle un periodo di pausa lavorativa e privo di impegni.

LO STRESS PSICOLOGICO - Ma perché dopo un periodo di riposo il nostro organismo si sovraccarica di stress anziché rilassarsi? Spiega Francesca Chiricozzi, psicoterapeuta e neuropsicologa della Sapienza di Roma: “L’adattamento ad un cambiamento comporta uno sforzo; quando questo è richiesto a livelli troppo elevati e in tempi troppo repentini, il nostro organismo “legge” queste richieste come segnali che lo pongono in uno stato di allerta, da qui la condizione di stress, e l’attivazione di risposte fisiologiche necessarie a difendersi dalla situazione di disagio psicologico”.                                                                  

L’ASPETTO NUTRIZIONALE - C’è poi il 19% degli italiani che avvertono il peso delle responsabilità e dei carichi di lavoro che lo attendono e il 16% si sente fisicamente appesantito dopo le “licenze” estive, soprattutto legate all’alimentazione e alla nutrizione. “Il rientro dalle vacanze traduce le ansie legate alla ripresa dell’attività scolastica o lavorativa – afferma Luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo, specialista in Scienza della Nutrizione Umana all’Università La Sapienza di Roma –  Quanto più drastico è il passaggio tra la vacanza e il lavoro tanto più è evidente quella che possiamo definire “sindrome da rientro”. Questa è tipicamente caratterizzata da malessere generale, affaticamento, astenia, irritabilità e disturbi del sonno. Alcuni di questi sintomi sono di indole psicologica altri da deficit nutrizionali e disidratazione”.

LE PREOCCUPAZIONI MAGGIORI - Ma cosa spaventa di più gli italiani? Parlando di lavoro, le preoccupazioni maggiori sono l’idea di tornare a chiudersi in un luogo fisico per lavorare (29%), le incomprensioni con colleghi e datori di lavoro (23%), l’ansia da risultati (18%) e lo stress degli spostamenti (15%). Per quanto riguarda il cambio dello stile di vita, il ritorno in città preoccupa perché riproporrà la cronica insoddisfazione verso quello che si fa (24%), gli sbalzi di umore che rendono irritabili e nervosi (23%), il poco tempo a disposizione per vedere figli, genitori e partner (21%). Nonostante questo ben un quarto degli italiani (24%) afferma che non si prepara in alcun modo perché solo pensarci fa aumentare l’ansia mentre il 22% spiega che si predispone riprendendo gradualmente le abitudini quotidiane.

I CONSIGLI DEGLI ESPERTI - Per gli esperti un buon recupero può iniziare dall’aspetto nutrizionale. Spiega Luca Piretta: “Per il recupero di una condizione ottimale bisogna cominciare dalla prima colazione. Numerose pubblicazioni scientifiche hanno dimostrato come l’omissione della prima colazione riduca la performance sia in termini di minore capacità di concentrazione che di rendimento nelle attività fisiche. Ma non conta solo il cibo bensì anche l’acqua. Nella prima fase del rientro sono consigliate acque ricche di minerali per recuperare i sali persi durante l’estate e che continueranno a perdersi per le elevate temperature che di norma perdurano ancora per un mese dopo il rientro”. Conclude la dottoressa Chiricozzi: “Un giusto apporto idrosalino aiuta a mantenere un equilibrio sia del tono dell’umore che delle capacità intellettive. In particolare l’idratazione ha un ruolo preponderante nel permettere di non avere cali di memoria e di attenzione (abilità estremamente condizionate dalla sindrome da stress da rientro) e nel non produrre un calo nei tempi di concentrazione e dei riflessi visivi e motori”.

Il decalogo per un perfetto rientro in citta’

Dedicarsi ad attività piacevoli per favorire il relax durante gli ultimi giorni di vacanza prima del ritorno a casa;

Già nell’ultima settimana di vacanza regolare la sveglia all’ora abituale del “risveglio città” per iniziare ad allenare l’organismo a riprendere i vecchi ritmi;

Continuare a svolgere attività all‘aria aperta poiché viene stimolata la produzione di endorfine che migliorano il tono dell‘umore;

Programmare il rientro e riprendere con gradualità gli impegni;

Seguire orari regolari dei pasti (possibilmente 5 piccoli pasti al giorno);

Bere regolarmente acque ricche di sali minerali per mantenere in equilibrio facoltà intellettive e umore;

Continuare a consumare grandi quantità di frutta e verdure fresche e di stagione;

Ridurre l’apporto calorico per chi è in sovrappeso;

Eliminare l’alcol per un mese

 

*** Lo studio è stato condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analisys) raccogliendo le opinioni di circa 1000 italiani, uomini e donne, attraverso un monitoraggio online sui principali social network, forum e community digitali per raccogliere ansie e paure sul ritorno in città e su circa 60 esperti tra psicologi, sociologi e nutrizionisti, che spiegano come approcciare il post-vacanze.

aggiornato il 16 settembre 2013