Lockdown e sport: parla il pugile Vincenzo Mangiacapre

Lockdown e sport: parla il pugile Vincenzo Mangiacapre

Il pugile di Marcianise, medaglia di bronzo a Londra 2012, ci racconta come ha vissuto gli ultimi mesi, ad allenarsi ed a seguire il giusto regime alimentare

MILANO – Un graduale ritorno alla normalità, nella speranza di tornare a salire preso sul ring e qualificarsi per le Olimpiadi di Tokio 2021, posticipate di un anno. Il pugile di Marcianise Vincenzo Mangiacapre, classe 1989, atleta del Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre ci racconta come ha vissuto gli ultimi mesi, tra incertezze e speranze. La medaglia olimpica di Londra 2012 sottolinea come, per rimanere in forma durante il lockdown, non abbia trascurato sessioni di allenamento ed una corretta alimentazione e idratazione, per farsi trovare pronto in vista della ripresa delle competizioni.

Dove ti trovavi quando hai saputo che la pandemia di Covid-19 avrebbe causato lo stop delle attività sportive?

Mi trovavo a Londra per la prima fase della qualificazione olimpica, un momento clou in vista di Tokio 2020. Siamo partiti i primi di marzo e svolto lo stage di allenamento in anticipo perché sapevamo del pericolo di non poter partire a causa della pandemia. Stando a Londra vedevamo la situazione peggiorare e la cosa ci preoccupava. Il torneo di qualificazione naturalmente è stato annullato.

Rientrato in Italia, come hai vissuto il periodo di lockdown?

Rientrato in Italia, ho trascorso la quarantena in casa, sottoponendomi a test e tamponi e risultando negativo. Noi atleti, fortunatamente, viviamo per lo sport: in casa ho preparato un piccolo spazio dedicato all’attività fisica, in cui svolgevo sessioni di allenamento due volte al giorno. Non si può restare fermi per un mese e mezzo. Ad un atleta professionista bastano 10 giorni di stop per perdere la forma fisica. Fortunatamente, hanno rimandato le Olimpiadi di un anno, quindi abbiamo 12 mesi per metterci in forma e prepararci al meglio. Sperando sempre che la situazione a Tokio tra un anno sia tornata alla normalità.

Quanto è stato importante seguire una corretta alimentazione in questo periodo?

Io, come gli altri membri della mia squadra, sono seguito da un nutrizionista e da diversi preparatori. Essendoci nel pugilato diverse categorie di peso, dobbiamo fare attenzione alla nostra alimentazione, che può variare in base al peso corporeo. Oggi da superleggero sono passato alla categoria pesi welter, e riesco a rispettare il range di peso grazie al fatto di aver migliorato il mio regime alimentare, idratandomi nel corretto modo.

Finito il lockdown, come sta procedendo la ripresa dell’attività agonistica?

Il 3 giugno ad Assisi abbiamo svolto il primo ritiro, mentre dal 21 giugno è iniziato un nuovo ritiro collegiale. Abbiamo ricominciato la preparazione senza colpirci ma allenandoci al sacco e in pista. Attendiamo, il 25 giugno, il via libera per la ripresa dell’attività agonistica. Tramite il nostro ente mondiale di riferimento, si deciderà quando si terranno tutti i tornei di qualificazione previsti in questi mesi che sono stati posticipati a data da definirsi.

Quanto è importante una corretta idratazione per le tue performance agonistiche?

Oggi, con l’evoluzione anche del pugilato e le novità in campo nutrizionale, ho preso coscienza dell’importanza di una corretta idratazione per le mie performance agonistiche. In una giornata bevo facilmente 4-5 litri d’acqua, soprattutto durante l’allenamento. Durante i pasti, consumo uno/massimo due bicchieri d’acqua, mentre mezz’ora prima di iniziare l’allenamento bevo mezzo litro/un litro d’acqua integrata con sali minerali. Durante l’allenamento bevo molto: ho scoperto che l’acqua che bevo durante l’allenamento mi dà una carica capace di farmi recuperare facilmente le energie. 

Il giorno stesso della competizione è consigliato non bere tanto: con lo stomaco pieno è più faticoso recuperare da un colpo subito in gara. La mattina della competizione mi idrato abbastanza, poi due/tre ore prima della gara sorseggio acqua con maltodestrine.

Di Salvatore Galeone

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