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Ludovico Einaudi tra i ghiacci del Polo Nord per salvare lʼArtico

Il musicista si è esibito solitario su una piattaforma galleggiante suonando la sua composizione "Elegy for the Arctic" a favore della campagna di Greenpeace…

MILANO –  Un pianoforte a coda suona imperturbabile su un iceberg galleggiante, nel silenzio assoluto dell’Oceano Artico, rotto solo dal gelido vento che attraversa i blocchi di ghiaccio nel freddo polare. Sembra una scena da “La leggenda del pianista sull’oceano”, il celebre film di Tornatore ispirato al monologo “Novecento” di Baricco, ma è in realtà una storia incredibilmente vera, che ha visto protagonista nei giorni scorsi il pianista e compositore Ludovico Einaudi.

L’iniziativa per salvare i ghiacci dell’Artico

Da alcuni giorni i fan di Einaudi avevano notato sulla sua fan page di Facebook  alcuni strani post, che mostravano iceberg, paesaggi nordici e gelide acque. Il mistero è stato dissolto quando Greenpeace ha svelato tutti i particolari della più estrema delle performance per il pianista italiano.

Einaudi in passato aveva già suonato in alta quota, nel silenzio della natura delle montagne. Ma di sicuro il freddo non era mai stato così intenso come in questa nuova performance, realizzata in pieno Mar Glaciale Artico, sullo sfondo del ghiacciaio Nordenskiöld (a Svalbard, Norvegia), davanti ad uno dei ghiacciai che piano piano si sta sciogliendo per effetto del surriscaldamento climatico.

L’impegno contro i cambiamenti climatici di Ludovico Einaudi

“Essere qui è stata una grande esperienza. Ho potuto vedere la purezza e la fragilità di questa zona con i miei occhi e interpretare un brano che ho scritto per essere eseguito sul migliore palco del mondo”, ha detto Einaudi, che ha suonato il brano “Elegia per l’Artico” composto ad hoc per l’occasione. “È importante che capiamo l’importanza della regione artica, arrestare il processo di distruzione e proteggerla”.

La musica che dà voce all’Artico

“Il nuovo brano di Einaudi è stato ispirato dalla bellezza dell’Artico e dalle minacce alle quali si trova di fronte”, hanno raccontato gli organizzatori della spedizione dell’associazione ambientalista. “Non c’era abbastanza ghiaccio nella zona dove è stato chiamato ad esibirsi, a causa degli effetti del cambiamento climatico, e Greenpeace ha dovuto costruire un iceberg artificiale (2,6 x 10 metri), costituito da più di 300 triangoli di legno attaccati, con un peso complessivo di quasi due tonnellate. Con la sua musica Einaudi ha aggiunto la sua voce a quella di otto milioni di persone che, da tutto il mondo, chiedono la salvaguardia dell’Artico”.

di Alessandro Conte

30 giugno 2016

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