Mario Pappagallo, l'acqua è un bene da tutelare

Mario Pappagallo, l'acqua è un bene da tutelare

Intervista al giornalista medico-scientifico del Corriere della Sera che racconta come l'acqua, fin dai tempi antichi, è sempre stato un elemento intrinseco nella cultura umana. Nell'antica Grecia i medici ritenevano che non poteva esserci salute senza acqua, oggi il suo valore è risaputo anche se ci sono dei paradossi e luoghi comuni da sfatare...

Dalla ricchezza di un popolo alla salute della persona, l’acqua è un bene prezioso nella storia dell’uomo

MILANO - “A parole conosciamo il suo valore ma a volte l’ignoranza dell’uomo sorprende”. Èquanto afferma Mario Pappagallo, giornalista medico-scientifico del Corriere della Sera, in un’intervista nel quale spiega il valore dell’acqua per la vita umana. Dalle sue proprietà terapeutiche riconosciute fin dall’antichità alle problematiche più attuali relative alla sua conservazione e al suo consumo: l’acqua è un elemento che accompagna l’uomo da sempre ma oggi ci sono alcuni paradossi e luoghi comuni da sfatare. Sappiamo quello che beviamo? E quanto ce ne resta ancora?

L’uomo è consapevole del valore dell’acqua?

A parole sì, nei fatti un po’ meno. Oggi sicuramente un po’ meno rispetto al passato. Basta a pensare ad alcuni falsi miti o ad alcune circostanze che azzoppano la piena conoscenza del valore dell’acqua. C’è chi crede erroneamente ad esempio che bere durante i pasti suscita gonfiore o che l’acqua gasata fa male. Così come è un paradosso una ricerca uscita qualche tempo fa secondo la quale in Italia il 5% della popolazione non beve acque e si idrata attraverso altre bevande. Se pensiamo ai tempi antichi, invece, notiamo come sia in Grecia che a Roma, l’acqua era un bene verso il quale c’era la massima attenzione. Allora era considerata un elemento prezioso dal punto di vista terapeutico: i medici affermavano di non poter “fare salute” senza acqua così come gli antichi Romani nelle loro conquiste davano sempre peso ai territori ricchi di fonti e sorgenti termali.

Paradossi e luoghi comuni, sappiamo quello che beviamo?

Anche in questo caso ci sono alcuni falsi miti da sfatare. Non essendo ritenuta importante da chi ne ha molta, si scopre l’importanza dell’acqua quando se ne ha poca a disposizione. E chi ne ha molta come l’Italia il più delle volte non fa caso a cosa beve. Nel nostro Paese l’acqua minerale, ad esempio, è disciplinata dal Ministero della Sanità che certifica quello che è contenuto all’interno di una bottiglia. Quindi basterebbe andare in un supermercato per scegliere l’acqua più adatta alle proprie esigenze: gli anziani ad esempio potrebbero bere acque ricche di calcio perché più esposti a problemi di osteoporosi. Questo perché ogni acqua è diversa ma tutte sono utili alla purificazione del corpo umano e alla regolamentazione delle sue funzioni metaboliche.

Dal punto di vista della tutela, quali sono le criticità a riguardo?

Bisogna fare ancora molto, soprattutto nel preservare e nel ridistribuire gli usi e i consumi dell’acqua. Sia a livello ambientale che a livello alimentare tanti sono infatti gli sprechi, specie se si considera la crescita tendenziale della popolazione mondiale. Tutelare la risorsa vuol dire anche preservarla per renderla disponibile per il futuro: se il petrolio finirà l’acqua avrà una vita ancora più lunga ma occorre ripensare comportamenti e stili di vita per non alterare la sua disponibilità. A livello ambientale un fattore importante è l’equilibrio degli ecosistemi naturali, dalle foreste ai ghiacciai, minacciati da un lato dai cambiamenti climatici e dall’altro dalle attività dell’uomo. A livello alimentare, invece, ridurre gli sprechi d’acqua vuol dire anche orientarsi su stili di vita più sani e salutari. Basta solo un esempio: un recente studio ha analizzato come un allevamento di bovini in Olanda richiede un utilizzo annuo d’acqua pari a quello dell’intera città di Ancona. Considerata la crescita della popolazione mondiale e di conseguenza la crescente domanda di consumo di carne, ciò comporterà anche un maggiore spreco d’acqua in questo settore. Eppure sappiamo che mangiare troppa carne non è uno stile di vita corretto, quando ne basterebbero 400 grammi a settimana per tutelare la nostra salute e preservare la risorsa acqua.

aggioranato l'11 febbraio 2013