Acqua e Donne: un legame senza tempo – In a Bottle

Acqua e Donne, un legame senza tempo

In occasione dell’8 marzo, analizziamo il filo invisibile che da sempre unisce indissolubilmente l'acqua all’universo femminile, entrambi simboli di vita

MILANO – Il binomio femminilità e acqua si è sempre rinnovato nel corso dei secoli. Ogni cultura ha reinterpretato e modificato la figura della donna in vari modi, ma il suo ruolo di saper donare la vita è rimasto immutato, proprio come l’acqua, fonte generativa di ogni essere.

In occasione della Festa della Donna, ripercorriamo questo legame indelebile tra il gentil sesso e l’oro blu.

Acqua e maternità

L’acqua, dalle più elementari e antiche forme di vita sul pianeta al liquido amniotico, è simbolo di vita e nutrimento.

Ed è proprio in essa che la donna, attraverso la maternità, trova il suo elemento più identificativo. Un rapporto non solo simbolico, ma anche scientifico: è infatti noto come il corpo umano sia formato d’acqua, ma grazie ad alcuni studi recenti si è scoperto che il fabbisogno idrico di una donna incinta, in allattamento o in menopausa è superiore ai canonici 2 litri d’acqua giornalieri.

Alleato di bellezza

Ma l’oro blu non solo aiuta a salvaguardare il benessere della mamma e del neonato, può essere considerato anche un vero e proprio elisir di lunga giovinezza per la donna, una risorsa preziosa per rimanere in forma.

Quando la pelle è ben idratata si mantiene elastica e luminosa ed è capace di contrastare la formazione delle prime rughe. Bere tanta acqua rappresenta inoltre una sana abitudine per chi vuole contrastare gli inestetismi della cellulite perché favorisce, in modo naturale, il drenaggio del sistema linfatico.

Non è un caso che le donne consumino mediamente più acqua rispetto agli uomini: oltre ad essere attente ad una corretta idratazione, passano più tempo sotto la doccia, si struccano e dedicano maggiore attenzione alla loro beauty routine. 

La forza delle donne

Il forte legame tra il gentil sesso e l’acqua è dimostrato anche nelle zone rurali della maggior parte dei Paesi in via di sviluppo, dove sono proprio loro le vere amministratrici delle risorse idriche.

Come riportato su Onuitalia, le abitanti di questi territori sono spesso impegnate a camminare per miglia e miglia alla ricerca dell'acqua necessaria a svolgere i lavori domestici essenziali, dedicando a volte fino ad otto ore al giorno.

di Stefania Ghezzi

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