La bottiglietta d'acqua torna a volare

La bottiglietta d'acqua torna a volare

Dopo anni da "passeggere indesiderate", le bottigliette di acqua potranno tornare a volare sugli aerei grazie agli ultimi studi degli scienziati della Kromek, una compagnia affiliata all'Università inglese di Durham che ha creato speciali scanner in grado di distinguere liquidi. Ci vorrà ancora un po' di tempo, ma la strada imboccata è quella giusta...

Allo studio speciali scanner in grado di distinguere i liquidi. I fanatici della bottiglietta tirano un sospiro di sollievo

MILANO - Ci vorrà qualche anno perché la bottiglietta possa tornare nei bagagli a mano e compiere trasvolate oceaniche. Grazie agli studi degli scienziati della Kromek, una compagnia affiliata all'Università di Durham, presto i liquidi, dal 2006 vietati a bordo, saranno riammessi tra gli effetti personali. La rivoluzione della bottiglietta sarà possibile grazie ad uno scanner in grado di riconoscere le sostanze liquide e la presenza di eventuali ordigni esplosivi. In Italia la strada è ancora lunga, ma quella tracciata Oltremanica è la strada giusta.

L’INVENZIONE - I nuovi scanner sono difatti dotati di una tecnologia più sensibile ai raggi X, in grado di distinguere con maggior precisione le diverse lunghezze d’onda corrispondenti alle singole sostanze. Oltre all’acqua e alle comuni bibite, sarà possibile portare a bordo anche creme e medicinali. L’UE ha già dato l’ok alla nuova tecnologia, che in Inghilterra è attiva già da un po’ di tempo.

SICUREZZA E SICUREZZA - Le strette regole per la sicurezza nei cieli adesso hanno una applicazione più ragionevole. Se da un lato si è reso opportuno aumentare i controlli per evitare possibili atti criminosi, dall’altro la sicurezza ha inciso nel tutelare quei viaggiatori che proprio non riescono a fare a meno della propria bottiglietta d’acqua, così come di altri oggetti finora proibiti. I nuovi apparecchi saranno inoltre in grado di leggere il codice a barre segnato sulle bottiglie e così riconoscere eventuali manomissioni e garantire ad un livello più “elaborato” la sicurezza di ciò che si beve.

aggiornato il 14 marzo 2013