Sull’Himalaya la siccità si affronta con i ghiacciai artificiali

Sull’Himalaya la siccità si affronta con i ghiacciai artificiali

Il progetto è stato portato avanti da alcuni ingegni indiani

MILANO – Gli abitanti dei villaggi della regione desertica del Ladakh, tra le catene montuose del Karakorum e dell’Himalaya, vivono soprattutto sull’agricoltura e coltivano orzo, grano, frutta e verdura. Negli ultimi anni, però, i raccolti si sono ridotti a causa della carenza di acqua in primavera, periodo cruciale per la semina. Un’idea di alcuni ingegneri indiani può se non risolvere almeno alleviare lo stress idrico.

Un ghiacciaio artificiale contro il cambiamento climatico

Sonam Wangchuk e il team di volontari ha costruito un gigantesco blocco di ghiaccio a Phyang, a nove miglia da Leh, capitale del Ladakh. L’auspicio è che col l’arrivo delle alte temperature il ghiacciaio artificiale si sciolga e dia agli agricoltori l’acqua necessaria alla loro sopravvivenza. La soluzione non arresterà lo scioglimento dei ghiacciai naturali ma potrebbe aiutare le persone ad adattarsi ai cambiamenti climatici che avanzano.

Gli obiettivi futuri

Secondo l’ideatore, queste piramidi di ghiaccio possono immagazzinare fino a 150mila litri d’acqua, ed essere costruite ovunque nella regione. La piramide di ghiaccio è stata ribattezzata “ice stupa”, perché la forma ricorda uno stupa, un monumento buddista. Nei prossimi anni l’obiettivo di Wangchuk è di costruire tra gli 80 e i 90 stupa nel villaggio Phyang, in grado di immagazzinare un miliardo di litri d’acqua, sufficienti per irrigare 600 ettari di deserto.

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