L’importanza delle foreste per la tutela della biodiversità

L’importanza delle foreste per la tutela della biodiversità

In occasione della Giornata internazionale delle foreste, scopriamo l’importanza dei bacini forestali per l’assorbimento della CO2

MILANO – Si sta parlando in questi giorni del recente One Forest Summit di Libreville e delle conseguenze che questo avrà sulla salvaguardia della biodiversità. L’evento si inserisce all’interno di un discorso più ampio e generale, che va avanti da tempo, e che annualmente fa capo alla Giornata internazionale delle foreste il 21 marzo.

Obiettivo della giornata è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sul contributo delle foreste nei confronti dell’eradicazione della povertà, della sostenibilità, della sicurezza alimentare e della sopravvivenza delle popolazioni indigene. La giornata è stata istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2012, con il fine di creare consapevolezza nei singoli cittadini come nei Paesi sulla necessità di unire le forze per un impegno comune. 

Il ruolo dei bacini forestali

La necessità di limitare il riscaldamento globale a +1.5° entro la metà del secolo non può prescindere dal preservare le foreste e gli ecosistemi naturali, in grado di assorbire grandi percentuali di CO2 nell’atmosfera.

Fondamentali nella produzione di ossigeno e nella regolazione delle piogge, le foreste contribuiscono, insieme agli oceani, all’assorbimento delle emissioni di CO2 prodotte dalle attività umane. Le piante e gli alberi, mediante il processo di fotosintesi clorofilliana, trasformano l'anidride carbonica presente nell'atmosfera in ossigeno. Ne consegue che la deforestazione determina un aumento di CO2 e di conseguenza un acuirsi dell'effetto serra e del riscaldamento globale.

Non solo diventa quindi fondamentale evitare a tutti i costi i processi di deforestazione, perché causa di nuove immissioni di CO2, ma bisogna anche proteggere e salvaguardare i bacini forestali, grazie ai quali vengono assorbite circa 2,6 miliardi di tonnellate di anidride carbonica e viene data protezione alla biodiversità e ai diversi habitat.

One Forest Summit: di che cosa si è discusso

Proprio nell’ottica di proteggere le foreste e tutto ciò che è compreso con esse, si è tenuto in data 1 e 2 marzo il One Forest Summit a Libreville, in Gabon. Come riporta LifeGate, l’obiettivo cardine del vertice, all’insegna della conservazione della biodiversità e del progresso nell’azione climatica, è quello di incentivare la solidarietà tra l’Amazzonia, la foresta del bacino del Congo e le foreste tropicali del Sudest Asiatico – i tre principali bacini forestali del Pianeta.

Sempre come sottolineato da LifeGate, Il Summit, che si è tenuto in Gabon in quanto Paese estremamente attento alla protezione della foresta tropicale e uno dei pochi ad assorbire più CO2 di quanto ne emetta, ha riunito i capi di Stato e ministri di America Latina, Africa e Sudest asiatico per discutere un’agenda in linea con l’accordo raggiunto alla COP15 di Montréal sulla protezione della biodiversità. Tra i temi più discussi, si trovano soprattutto lo sviluppo di settori economici sostenibili, il ruolo degli attori privati e dei crediti di carbonio.

I risultati raggiunti durante il Summit possono essere riassunti dai 5 pilastri del Piano di Libreville:

  • L’impegno politico per fermare la deforestazione entro il 2030
  • Un principio di convivenza tra uomo e natura, per gestire le foreste in modo sostenibile a beneficio delle popolazioni loali
  • La protezione delle foreste come opportunità economica, per usufruire del potenziale della bioeconomia e della trasformazione locale e sostenibile dei prodotti forestali
  • La protezione di ciò che è vitale, come le riserve di carbonio e biodiversità
  • Remunerazione dei Paesi forestali per i loro servizi al resto del mondo.

Di Elena Parodi

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