Sempre più acqua per produrre idrogeno green

Sempre più acqua per produrre idrogeno green

La gran parte dei progetti per la produzione di idrogeno nel futuro prevede l’utilizzo di acqua marina desalinizzata

MILANO - L’idrogeno rappresenta la nuova frontiera dell’energia pulita. Tra i tanti elementi naturali è il più abbondante, costituendo circa il 90% della massa dell’universo e, in un’atmosfera piena di ossigeno come quella terrestre, è in grado di bruciare in maniera simile al metano senza produrre emissioni inquinanti. Per questo nella produzione di idrogeno sono riposte le speranze della comunità scientifica che, in un’ottica di progressiva decarbonizzazione delle industrie, vede in quest’elemento il prossimo sostituto del petrolio.

Per estrarre l’idrogeno serve energia

C’è però un problema: l’idrogeno in natura non si trova mai “da solo” ma sempre legato ad altri elementi, come ad esempio nella molecola dell’acqua o negli idrocarburi. Per “estrarlo”, dunque, separandolo dagli altri elementi con cui è combinato, serve un processo che necessita l’utilizzo di energia. Per questo motivo l’attivazione del processo di separazione chimica delle molecole in cui è contenuto prevede un costo che è quantificabile sia in termini economici che, a volte, anche ambientali.

L’elettrolisi con energie rinnovabili

Oggi la gran parte dell’idrogeno prodotto arriva da processi più economici che prevedono l’utilizzo di metano o di carbone. L’unico processo “green” per la sua produzione è la sua estrazione dall’acqua attraverso un processo chiamato “elettrolisi”. Un’attività, quest’ultima, che, per essere a impatto zero, senza emissioni inquinanti e senza consumo di risorse naturali, va alimentato esclusivamente da energie rinnovabili. Il prezzo di queste ultime rappresenta la componente più importante del costo dell'idrogeno verde e, per questo, molti sviluppatori stanno cercando di produrlo in regioni soleggiate e aride dove l'energia solare sarebbe più economica da reperire.

Aumenta la richiesta di acqua desalinizzata e i costi di produzione

Secondo un’analisi di Rystad Energy, i 206GW di progetti annunciati per la produzione di idrogeno verde da realizzare entro il 2040 richiederebbero un totale di 620 milioni di metri cubi di acqua purificata all'anno. E poiché quasi l'85% di questa capacità sarà costruita in regioni calde ma connotate da un’importante stress idrico, come Spagna, Cile e Australia, ci sarà bisogno di grandi quantità d’acqua prodotta attraverso la desalinizzazione. Un ulteriore processo che ne aumenterà sostanzialmente i costi di produzione.

La rivoluzione per l’idrogeno green prevede ingenti investimenti

Oggi solo l'1% dei progetti di desalinizzazione in tutto il mondo è alimentato da energia rinnovabile e la domanda di acqua desalinizzata potrebbe crescere di cinque volte fino a 526 milioni di metri cubi entro il 2040 se saranno realizzati tutti i progetti all'interno delle regioni con livelli di stress idrico superiori alla media. Per questo, nei prossimi anni sarà necessario che questi Paesi, oltre ai costi per la produzione di energia solare, mettano in campo una quota sempre maggiore di investimenti necessari per purificare l’acqua che sarà necessaria per l’elettrolisi. Un processo oneroso che però, come ogni rivoluzione, è necessario se si vuole abbandonare gradualmente l’uso di combustibili fossili.

Di Salvatore Galeone

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