Materia Viva, il docufilm che promuove la sostenibilità

Materia Viva, il docufilm che promuove la sostenibilità

Talent ed esperti nella pellicola prodotta per sensibilizzare sull’importanza di una corretta gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche

MILANO –Un docufilm per rendere accessibili contenuti legati a sostenibilità ed economia circolare, considerati spesso troppo tecnici. E’ questo Materia Viva, il docufilm prodotto da Libero Produzioni in collaborazione con Erion WEEE, il Consorzio del Sistema Erion che si occupa della gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche. Il docufilm, che ha ottenuto il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e del Ministero della Cultura, inizia e si chiude non a caso con un omaggio a Piero Angela e con una sua riflessione sul rapporto tra esseri umani, tecnologia e ambiente. 

Scritto da Andrea Frassoni e Marco Falorni, che ne hanno curato la regia insieme a Stefania Vialetto, il docufilm si rivolge al grande pubblico e, dopo una premiere cinematografica, verrà trasmesso dalla Rai e sarà disponibile su RaiPlay. Il docufilm verrà poi messo a disposizione delle scuole di tutta Italia.

Perché guardare Materia Viva 

Girato tra Italia, Spagna e Stati Uniti tra fine 2022 e inizio 2023, il docufilm vuole raccontare in maniera semplice e diretta il rapporto di tutti noi con i nostri amati dispositivi elettrici ed elettronici al momento in cui questi giungono al loro fine vita, mettendo in luce anche le potenzialità che - in ottica di economia circolare - possono derivare dal corretto conferimento e dal riciclo di questo tipo di rifiuti. Per farlo, sceglie una modalità “pop”, ponendo al centro della narrazione non solo i volti e le voci di esperti, ma anche quelli di personaggi di spicco del mondo della cultura, dello sport e dello spettacolo, italiani e internazionali. A loro, il compito di guidare lo spettatore alla scoperta delle buone pratiche del riciclo dei RAEE e grazie ai loro racconti spiegare come proprio attraverso i piccoli gesti ognuno di noi possa - e debba - contribuire concretamente a costruire un futuro più sostenibile.

I talent protagonisti 

Un percorso che attraversa tutte le fasi di vita di questi prodotti e che si sviluppa grazie al contributo dei tanti talent che hanno voluto partecipare al progetto: da star internazionali come Susan Sarandon e Shailene Woodley, che parlano della necessità di mettere la sostenibilità e la tutela ambientale al centro non solo delle scelte politiche, ma anche dei comportamenti di ognuno di noi, a star nazionali come Carlo Conti e Sonia Peronaci.

Da Alessandro Del Piero e Federica Pellegrini, con una riflessione sul loro rapporto con l’ambiente e l’importanza di una sempre maggiore consapevolezza delle proprie azioni, a Francesco Arca e Irene Grandi, che hanno aperto alla cinepresa i loro cassetti colmi di RAEE ”dimenticati”. Un fenomeno comune, confermato anche dalle indagini del content creator, Marcello Ascani, che è entrato nelle case degli Italiani alla ricerca di queste “miniere urbane nascoste”.

Tra i temi affrontati anche il rapporto tra tecnologia e arte, con Jago e Vittorio Sgarbi, e la necessità di fare azioni concrete per l’ambiente, come sottolinea Tormento in un freestyle improvvisato “L’ha imparato mio figlio alla scuola elementare, la prima regola: impara a riciclare”. E proprio la riflessione sui comportamenti umani è il focus dell’intervento di Francesca Fialdini. Nel ruolo invece della tecnologia, che con sguardo attento osserva quanto per noi umani sia facile “dimenticarla” una volta che non ci serve più, c’è invece Tamara Donà.

L’importanza di recuperare i RAEE 

Ad accompagnare i racconti di questi personaggi anche tanti esperti che, da punti di vista diversi, spiegano perché il riciclo dei RAEE rappresenti non solo una necessità sempre più urgente, ma anche un vantaggio strategico e un’opportunità per l’economia. Come illustra, infatti, la fisica climatologa Serena Giacomin si possono recuperare tantissimi materiali da un RAEE: In uno smartphone, per esempio, ci sono ben 69 elementi della tavola periodica

Lorenzo Tavazzi, Partner di The European House-Ambrosetti, racconta poi quale sarebbe il risparmio in termini di importazioni di Materie Prime Critiche se l’Italia riuscisse ad allinearsi ai target di raccolta dei best performer europei.  Un “beneficio” sempre più necessario in un contesto in cui, secondo quanto evidenzia anche l’attivista e giornalista Marica Di Pierrinei prossimi cinquant’anni se non cambia qualcosa avremo bisogno di tre pianeti per soddisfare la nostra domanda di materie prime. Un paradigma distorto quello dei consumi che, come dicono gli esperti ambientali Emilio Cozzi e Mattia Teruzzi, è necessario trasformare dall’attuale estraggo – produco – consumo – butto” al “produco – uso – se posso riutilizzo altrimenti riciclo”. Come spiega anche l’astrofisico Luca Perri: “Non bisogna essere catastrofisti, però bisogna sapere che siamo in debito con il nostro Pianeta”.

 

Di Salvatore Galeone

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