Svalbard Global Seed Vault: che cos’è la banca mondiale dei semi?

Svalbard Global Seed Vault: che cos’è la banca mondiale dei semi?

La lotta per la difesa della biodiversità fa tappa anche in Norvegia, dove nel 2008 è stata creata una banca mondiale dei semi.

MILANO – Il recente annuncio della creazione di un tour virtuale per visitare una delle banche più importanti del mondo ha fatto parlare ancora una volta della Svalbard Global Seed Vault. Il tour, che segna il 15° anniversario della costruzione del deposito di semi provenienti da tutto il mondo, permetterà a chiunque di accedere al complesso costruito per salvaguardare la biodiversità agricola di fronte a futuri disastri naturali o causati dall'uomo. Ma, nello specifico, di che cosa si tratta e perché è così importante?

Svalbard Global Seed Vault: il deposito sotterraneo delle sementi 

Definita dal The Guardian come “un monumento a 12.000 anni di agricoltura umana che mira a prevenire la perdita permanente di specie coltivate in seguito a guerre, disastri naturali o pandemie”, la struttura ha al suo interno 1.2 milioni di semi provenienti da tutti gli angoli del Pianeta, suddivisi in 3 camere, ognuna contente fino a 3000 cassette.

La gestione della banca mondiale dei semi è affidata, in maniera condivisa, al Governo norvegese, alla banca genetica dei Paesi nordici NordGen e alla Global crop diversity trust, una fondazione che si occupa di sicurezza alimentare nel mondo. Come spiegato da quest’ultima, l’obiettivo della banca è molto chiaro: proteggere l’approvvigionamento alimentare mondiale ponendo al sicuro milioni di semi e mettendoli a disposizione delle generazioni future in un’epoca di cambiamenti climatici e crescita demografica.

Cosa rende la banca mondiale dei semi nell’arcipelago norvegese diversa dalle altre oltre 1700 banche genetiche? Gli alti livelli di protezione, di prevenzione e salvaguardia della biodiversità. Molti di questi depositi sono stati costruiti in zone vulnerabili, spesso soggette a eventi estremi, guerre ed errori umani. Non è questo il caso della Svalbard Global Seed Vault. 

Nonostante l’allagamento nel 2017, infatti, questa è progettata per rispettare i più alti standard di sicurezza e prevenzione. Ogni specie è sigillata in un sacchetto di alluminio a tenuta stagna e conservata nella scatola del proprio paese, con una sostituzione prevista ogni pochi decenni. Grazie al permafrost e alla roccia spessa esteriore, il deposito viene mantenuto ad una temperatura stabile a -18 gradi. Questo fa in modo che, se il sistema di raffreddamento dovesse mai smettere di funzionare, la temperatura rimarrebbe al di sotto dello zero. Temperatura e umidità sono infatti i fattori chiave per garantire una bassa attività metabolica che permette ai semi di durare nel tempo.

Perché la banca mondiale dei semi è così importante? 

La Svalbard Global Seed Vault ben si inserisce in un discorso di sostenibilità che sostiene e supporta l’importanza della conservazione e dell’uso della diversità delle colture, come sottolineato dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. La protezione della biodiversità agricola è un requisito fondamentale per il futuro alimentare e nutrizionale del Pianeta. Adattarsi ai cambiamenti climatici necessita di un impegno da parte dell’umanità nel preservare la diversità delle colture e nel metterle a disposizione di ricercatori e agricoltori per fare in modo che, per adattarsi, vengano sviluppate nuove varietà resistenti, nutrienti e sostenibili. 

Tuttavia, ha già iniziato ad innescarsi un processo di rischio per cui alcune specie sono già state perse, senza la possibilità di rimediare. La diffusione di nuove malattie o parassiti, l’aumentare dei conflitti, gli eventi climatici estremi e i cambiamenti tecnologici nelle pratiche agricole stanno apportando inesorabili modifiche alla biodiversità agricola, con conseguenze sull’alimentazione delle future generazioni.

Di Elena Parodi

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