Acqua su Marte, ecco come il pianeta rosso perde il suo “oro blu”

Acqua su Marte, ecco come il pianeta rosso perde il suo “oro blu”

Il Pianeta rosso perde acqua sotto forma di idrogeno e ossigeno che fuoriescono dall'atmosfera

MILANO – Marte non è mai stato un pianeta così “trafficato”. Dopo la sonda araba Hope e quella cinese Tianwen-1, gli Stati Uniti con la missione Mars 2020 nei giorni scorsi hanno posato sulla superficie del pianeta il loro quinto rover, Perseverance, con l'obiettivo di riportare i primi campioni sulla Terra entro il 2031. Nel frattempo, dall'Europa arrivano importanti scoperte legate all'atmosfera del pianeta e i suoi cambiamenti climatici. I dati, raccolti dalla sonda Tgo (Trace Gas Orbiter) di ExoMars, la missione congiunta dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa), sono stati pubblicati sulla rivista Science Advances*.

L’atmosfera di Marte

Gli strumenti della sonda Tgo hanno permesso di rilevare la presenza di cloruro di idrogeno (HCl), un gas mai visto prima nell'atmosfera di Marte. La sua presenza è dovuta probabilmente al sale marino imprigionato nella superficie polverosa del pianeta e liberato nell’aria durante la stagione calda. Questo nuovo rilevamento nell’atmosfera marziana rappresenta per i ricercatori un inedito ciclo chimico da studiare. Il team dell’Università di Oxford ha individuato il gas per la prima volta durante una grande tempesta di polvere, osservandola comparire contemporaneamente sia nell’emisfero Nord che in quello Sud, e ha poi testimoniato la sua rapida sparizione al termine della tempesta.

Per approfondire: Meno acqua liquida su Marte rispetto alle stime precedenti

Il vapore acqueo sul pianeta rosso

La sonda Tgo, grazie allo strumento Nomad, ha permesso anche di “esplorare l’atmosfera in 3D” di Marte, studiando così i movimenti del vapore acqueo e dell'acqua ‘semi-pesante’, dove un atomo di idrogeno è sostituito da un atomo di deuterio, una forma di idrogeno con un neutrone in più. I dati dimostrano che Marte ha perso gran parte della sua acqua originaria probabilmente a causa di meccanismi di trasporto ad alta quota come quelli osservati da Nomad, dove la molecola viene poi disgregata dai raggi ultravioletti solari e dispersa nello spazio. "Il rapporto deuterio-idrogeno, D/H, è il nostro cronometro - afferma Geronimo Villanueva del Centro Spaziale Goddard della NASA e autore principale del nuovo studio - una potente metrica che ci racconta la storia dell'acqua su Marte, e come la perdita di acqua si è evoluta nel tempo. Grazie al Trace Gas Orbiter di ExoMars, adesso possiamo meglio comprendere e calibrare tale cronometro e testarlo per potenziali nuovi bacini d'acqua su Marte."

Come avviene la perdita di acqua nell’atmosfera di Marte

I dati raccolti dalla sonda hanno anche mostrato tre situazioni che hanno accelerato la perdita di acqua dall'atmosfera: la grande tempesta di polvere del 2018 che ha spazzato tutto il pianeta, una breve ma intensa tempesta regionale nel gennaio 2019 e il rilascio di acqua dalla calotta polare Sud durante i mesi estivi legato al cambiamento stagionale. Di particolare rilievo è un pennacchio di vapore acqueo ben evidente durante l'estate nell’emisfero meridionale di Marte, che potrebbe immettere vapore d’acqua negli strati superiori dell’atmosfera marziana con cadenza sia stagionale che annuale.

Di Salvatore Galeone

Bibliografia:

* Water heavily fractionated as it ascends on Mars as revealed by ExoMars/NOMAD; Science Advances  10 Feb 2021.

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