Simulata in laboratorio la formazione di acqua sulla luna - In a Bottle

Simulata in laboratorio la formazione di acqua sulla luna

Ricercatori americani hanno ricreato l'ambiente a bassa pressione del satellite, prendendo in considerazione l'influenza del vento solare

MILANO - Per due decenni gli scienziati hanno collezionato prove sulla presenza di acqua ghiacciata sulla luna senza, tuttavia, sapere come questa si fosse formata. Recentemente, gli studiosi hanno ipotizzato che il vento solare - flussi di particelle cariche provenienti dal sole - potesse reagire con l'ossigeno contenuto nella polvere lunare e nelle rocce per la generazione di acqua. Fino ad oggi, gli esperimenti di laboratorio che volevano dimostrare questa teoria si sono arenati poiché mancava un ingrediente chiave: un'intensa esplosione di calore come quella causata da un impatto di micrometeoriti.

La simulazione

I ricercatori dell'Università delle Hawaii a Manoa, guidati dal direttore Ralf Kaiser, hanno simulato questa interazione in laboratorio. Essi hanno ricreato l'ambiente a bassa pressione della luna in una camera cilindrica e, attraverso una fessura, hanno colpito l’olivina, uno dei minerali che si trova nei crateri del satellite, con un fascio di ioni di "idrogeno pesante", simili a quelli presenti nel vento solare. Gli scienziati, dunque, al fine di simulare una raffica di micrometeoriti, hanno impiegato un laser in grado di ridurre in piccoli pezzi il minerale aumentando rapidamente la sua temperatura a oltre 1.000 gradi kelvin (oltre 1300 gradi Fahrenheit o 700 gradi Celsius).

Il risultato

Dopo aver sopportato sia il fascio di ioni che il fuoco del laser, l'olivina ha generato sotto forma di gas livelli rilevanti di "acqua pesante". Il materiale si è tenuto stretto agli ioni fino al momento in cui un improvviso flusso di calore ha permesso alla reazione di procedere. Applicato isolatamente, né il fascio di ioni né il laser potrebbero strappare acqua dal minerale secco. In conclusione, gli scienziati hanno scoperto che le rocce lunari generavano "fosse" piene di acqua ogni volta che la pressione all'interno diventava eccessiva. L'acqua appena formata fuoriusciva sotto forma di gas, simile al vapore improvvisamente rilasciato da una pentola a pressione.

di Salvatore Galeone

Source: Adobe Stock

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