Food delivery: 1 italiano su 2 sceglie in cucina la sostenibilità

Food delivery: 1 italiano su 2 sceglie in cucina la sostenibilità

Secondo il sondaggio di Uber Eats, il 65% di chi ordina a domicilio punta al cibo a chilometro “0”

MILANO – Italiani sempre più attenti alla sostenibilità quando si tratta di consumare cibo in casa: il 51% ordina, quando possibile, cibo a domicilio presso ristoratori che dichiarano di fare scelte sostenibili. È quanto emerge da un sondaggio*, condotto da Nextplora per Uber Eats, volto a indagare la sensibilità degli italiani in materia di sostenibilità alimentare. 

I comportamenti sostenibili

Dallo studio risulta che nel complesso, rispetto ai comportamenti ritenuti “sostenibili e rispettosi dell’ambiente”, le abitudini alimentari, tra gli intervistati, si piazzano al terzo posto (58%), dopo lo smaltimento dei rifiuti (81%) e la gestione dell’energia domestica (67%). Il 44% non ha invece mai sentito parlare di gastronomia sostenibile in cucina, mentre tra coloro che conoscono l’argomento, il 66% ritiene di fare molto o abbastanza in quanto a contributo personale.

Quando si sceglie il food delivery

Chi decide di ordinare cibo a domicilio pone l’attenzione prima di tutto alla “distanza tra il luogo in cui viene cucinato il cibo e casa propria”, cercando di ridurla il più possibile (70%). Seguono la scelta di piatti di stagione oppure a chilometri ‘0’ (65%). Tra le opzioni di scelta, c’è chi predilige optare per quei ristoranti che si dichiarano sostenibili, mentre altri decidono di usufruire di servizi di food delivery che utilizzano mezzi elettrici o micro-mobilità

Sostenibilità anche in cucina

Il comportamento sostenibile riscontrato con più frequenza nelle cucine degli italiani intervistati è l’attenzione nella “riduzione dello spreco di cibo” (93%), alla pari dello “smaltimento dei rifiuti alimentari nella differenziata”. Seguono l’attenzione posta nel consumo di detersivo per la lavastoviglie (83%) e quella per lo smaltimento degli oli di frittura (82%).

Scopri cosa significa cucinare sostenibile

Altre abitudini sostenibili in cucina riguardano il riutilizzo gli eventuali avanzi di pane e altro cibo per realizzare nuove ricette e pietanze, l’uso con parsimonia dell’energia per cuocere il cibo, la riduzione il più possibile degli sprechi di acqua e l’evitare di sciacquare i piatti prima di metterli in lavastoviglie,

Abitudini di spesa eco-friendly

L’aspetto considerato più importante in termini di sostenibilità mentre si fa la spesa corrisponde alla “scelta di cibo che si è certi di mangiare evitando di farlo scadere” (92%). Al secondo posto l’accortezza di “portare da casa i sacchetti per la spesa” (90%), seguito dalla “scelta di cibo di stagione” (85%).

Altre abitudini sostenibili riguardanti la spesa sono la preferenza per l’acquisto di cibo fresco sfuso e di detersivi biologici per lavare le stoviglie, la scelta di alimenti che provengono da allevamenti biologici e sostenibili e di alternative vegetali o che non contengono proteine animali.

 

*Metodologia studio: il progetto ha previsto la conduzione di una rilevazione CAWI basata su interviste online su un campione di 300 persone rappresentative della popolazione italiana secondo quote ISTAT per sesso, fascia di età tra i 18 e i 65 anni e area geografica di residenza.

Di Salvatore Galeone

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