In America passo avanti verso l'efficientamento delle infrastrutture idriche

Il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha recentemente firmato la Water Resources Reform and Development Act of 2014, un provvedimento volto a migliorare le infrastrutture idriche americane. In Italia, invece, secondo l'ultimo rapporto Ispra, le reti perdono circa 3.5 miliardi di metri cubi di acqua ogni giorno...

In Italia ancora forte il problema degli sprechi nelle reti idriche

MILANO – Un programma che fornirà a basso interesse prestiti federali per le comunità per ridurre il costo del finanziamento dei progetti idrici e migliorare le infrastrutture. La Water Resources Reform and Development Act of 2014recentemente firmata dal presidente americano Barack Obama è stata salutata con favore anche dalla Bottled Water Association International e rappresenta un passo in avanti nella cura del territorio e la razionalizzazione della risorsa acqua.

LA RIFORMA– La legge è stata varata per sostenere una forte infrastruttura idrica e crea la Water Infrastructure Finance and Innovation Authority (WIFIA), un programma che incentiva la realizzazioni di progetti idrici volti a migliorare la gestione delle risorse idriche e delle acque reflue. Joe Doss, CEO dell’IBWA ha pubblicamente ringraziato il presidente Obama per aver intrapreso azioni decisive per sostenere il mantenimento delle infrastrutture e per aver potuto trovare le risorse per sostenere meccanismi finanziari necessari a rendere possibili questi miglioramenti.

ITALIA MAGLIA NERA – Nel nostro Paese, invece, la situazione non è così rosea. Un recente rapporto dell’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ha rilevato che la dispersione complessiva nel passaggio dal prelievo alla distribuzione, è stata circa del 39%, pari a 3,50 miliardi di metri cubi di acqua ad uso potabile, corrispondenti a una perdita giornaliera di circa 160 litri per abitante. Tra le cause di perdite idriche ricordiamo le rotture delle tubazioni; le lesioni o perdite nell’unione dei giunti, soprattutto nelle reti molto obsolete ed estese; le perdite nelle connessioni d’utente e quelle nei serbatoi.

aggiornato l'8 gennaio 2015